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mercoledì 28 maggio 2025

INSIEME

      La loro è una fantasia inesauribile, non da meno della curiosità che li spinge a voler sapere storie per loro strane ma che poi sanno trasformare in tanti "files" che prendono posto nella loro mente e vi rimangono. Sto parlando dei bambini delle scuole elementari, almeno quelli un po' più grandicelli, quelli che frequentano le classi di quinta, quelli che presto faranno il grande salto nelle medie.

     Il 25 febbraio scorso, la prof. Cinzia Venturoli ed io ci siamo recati nelle classi della scuola primaria di primo grado, l'Elementare "2 agosto 1980" che si trova a Casteldebole. Per la precisione siamo stati accolti dagli scolari della 5aA e 5aB e dalle loro maestre per andare a spiegare e raccontare come avviene una strage, chi ha interesse a farla e perchè, chi mise la bomba e spiegare come colpevoli che avrebbero dovuto scontare una giusta pena ora sono liberi. Si dirà che sono cose difficili per bimbi ancora piccoli ed invece - e non è la prima volta - ci troviamo di fronte ad una loro reazione interessata, curiosa, indagatrice e con reazioni che per noi sono una sorpresa perchè ci parlano sia del grande lavoro che sanno fare le loro maestre sia la maturità che dimostrano ragazzi così lontani da fatti che anche per molti adulti sono impenetrabili. 

     Il racconto della strage alla stazione di Bologna ha visto impegnare le migliori doti conoscitive e relazionali di Cinzia Venturoli e quanto di meglio ho potuto lasciare in loro - nelle bambine e bambini della 5aA e 5aB - affinchè ciò che avvenne il 2 agosto 1980 destasse in loro la voglia e la capacità di mostrare interesse per quella storia, per come reagirono uomini, donne e giovani, per i tanti gesti di affetto e di aiuto che vennero offerti da sconosciuti a chi stava soffrendo, realizzando qualcosa che rimanesse a testimonianza di quell'incontro.

     E così, ieri 27 maggio 2025 ci siamo di nuovo incontrati. Ma non erano soli in quanto l'incontro avveniva nell'ambito di una iniziativa a ricordo del 2 agosto 1980 dal titolo "Insieme per la legalità", alla presenza di qualche personaggio istituzionale, qualche rappresentante di Organizzazioni ed Associazioni ma, soprattutto, con la presenza delle loro fantastiche maestre e dei loro genitori ed amici che - resi curiosi dalla pubblicità fatta all'evento - volevano non perdersi quanto avrebbero fatto i loro ragazzi! E c'eravamo anche noi, direttamente o indirettamente ma tutti: da Cinzia al sottoscritto fino all'Associazione tra i Famigliari delle Vittime. Ed al solo vederci, loro hanno trasformato la loro contentezza in abbracci e richiami!  

 Abbiamo così assistito a ciò che questi ragazzi dell'Elementare 2 agosto hanno realizzato e siamo rimasti sorpresi perchè la loro semplicità ha dato vita ad un pensiero rivolto a vittime e soccorritori che si è tradotto in frasi semplici, in un bellissimo autobus "37" ed in quello spettacolo dove con i loro corpi sdraiati sul pavimento della sala che ci ospitava hanno realizzato i momenti, i passaggi, i minuti che hanno preceduto, vissuto e seguito quelle 10.25 che fecero saltare in aria la sala d'aspetto della stazione causando la morte di 85 innocenti ed il ferimento di altri 200.

     Piccoli viaggiatori che vagavano con valigie e borsette per la sala mentre i cartelli disegnati ci ricordavano luoghi distrutti ed oggetti che ne testimonieranno per sempre il ricordo, quel "booom!" urlato a squarciagola ad indicare l'istante dell'esplosione, le 10.25,  e poi quell'autobus, quell'ambulanza emersi da scatole e fogli colorati e numerati nei particolari che ne identificavano l'identità e la funzione e piccoli soccorritori che si spostavano tra i corpi distesi a terra mentre loro compagni si alternavano per ricordare a tutti chi non c'è più, fino a quell'univoco coro che ci ha ricordato che "ogni 2 agosto Bologna non dimentica". Questo hanno fatto i ragazzi delle 5aA e 5aB ed il lungo applauso a loro riservato è stato il coronamento di questo impegno così curato e così ben interpretato che ha commosso tutti.    

Un giudice ci ha ricordato il nesso che corre tra le battaglie per sconfiggere la mafia e la risposta doverosa e giusta per sconfiggere terrorismo ed ingiustizie mentre chi è attivo in altre organizzazioni sociali ci ha ricordato la necessità di non venir meno all'impegno per mantenere vivo nel paese lo spirito democratico che uscì dalla Resistenza. Ma tutti, tutti hanno "condito" le loro parole con riferimenti e sostegno al ricordo di quanto avvenne a Bologna il 2 agosto 1980.  

 Ce ne siamo andati tutti con una contentezza interiore difficile da descrivere ma io con qualche cosa di ancora più grande. Sarà per averli avuto intorno fino alla fine, aver ricevuto sorrisi, parole, l'aver avuto in dono come ricordo quel loro "37" con la fiancata senza porte di salita ma con tante firme che mi ricorderanno ognuna ed ognuno di loro, sarà soprattutto per essermi sentito dire che volevano un mio ultimo pensiero da portarsi a casa, il nome dell'autista del 37 scritto in troppa fretta su una delle piccole pagine del libretto - regalato ad ognuno di essi da - dove in copertina stava scritto "Costituzione della Repubblica Italiana".

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