Emanuela Susmel ce l'ha fatta! Dopo un'opera di sensibilizzazione con le docenti che conosce da tempo, ieri è riuscita ad essere la "madrina" dell'incontro con gli studenti della Scuola Media "Guercino" di Bologna.
L'occasione si è presentata grazie alla pubblicazione da lei recentemente data alle stampe: "Matricola 4030". Si tratta di un agile volumetto con il quale Emanuela ha voluto rendere "toccabile con mano" ciò che lei sente dentro e come esce dallo stereotipo che considera un mezzo meccanico solo un agglomerato di ferro, plastica e tecnologie varie.
Già, perchè quì si parla dell'autobus della linea 37, quello che porta la matricola 4030, appunto e che quel giorno di 44 anni fa venne utilizzato in Stazione per accompagnare nel loro ultimo viaggio i tanti corpi senza vita che venivano estratti dalle macerie.
Ed allora perchè non usare il contenuto delle pagine scritte da Emanuela per raccontare ai ragazzi la storia, le storie, di una strage, delle tante persone che persero la vita ma anche delle tante che quel giorno la vita la dedicarono a soccorrere?
Quando trovi la collaborazione di bravi professori, l'attenzione degli studenti, la disponibilità dei responsabili dell'Istituto che ci ha ospitato ed in particolare la grande conoscenza storica di una docente - Cinzia Venturoli - che da anni, tanti anni dedica il meglio di sè per mantenere viva la memoria sulla strage ed aiutare i giovani a crescere con la consapevolezza che quel periodo della nostra storia non può scivolare via, nell'indifferenza di tutti, il risultato si vede.
E così, ieri, alla Scuola Media Guercino, in via Longo a Bologna, 81 ragazzi e ragazze che frequentano le classi 3a A-B-F e D, insieme ai loro professori, hanno potuto ascoltare Cinzia, nella sua ricostruzione storica di come e perchè fu fatta quella immane strage, mentre da Emanuela venivano letti brani del suo libro per poi chiudere con i miei ricordi di testimone che quel giorno fu alla guida di quella "Matricola 4030", l'autobus della linea 37 che rimane nella memoria di tutti i bolognesi.
Nelle espressioni dei ragazzi c'era tutto il loro stupore nell'ascoltare una storia ancora impregnata dal dolore di quel giorno. Chi ha avuto la forza di porre qualche domanda a Cinzia, Emanuela ed a me non nascondeva facilmente la difficoltà nel farlo ma quando il sopraggiungere del mezzogiorno ha segnato la fine del nostro incontro ancora sono stati lì, a prendere il libro, a conservare tra quelle pagine una firma frettolosa chiesta a chi avevano incontrato, come a non dimenticare.
Ci saranno altre occasioni simili, in altre scuole? Noi, ieri mattina, ne abbiamo visto tutta la positività e ci speriamo vivamente.
Bravi! Mi sarebbe piaciuto essere lì con voi. Antonella
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