La Sala Auditorium di Medicina ha fatto ieri da cornice ad una bella serata in cui il protagonista è stato un libro.
Non un libro qualunque ma il libro che meglio ci porta a capire i meccanismi, i personaggi, la storia e le motivazioni che stanno dietro alla più grande strage avvenuta in Italia dal dopoguerra: la Strage del 2 agosto 1980 alla Stazione di Bologna.
Partendo dalle sentenze degli ultimi processi , quelle che hanno riconosciuto il ruolo di mandanti e depistatori in alcune figure emblematiche dei Servizi dello Stato, dell'informazione e dell'operato della Loggia segreta massonica P2, processi che hanno riconosciuto come esecutori materiali della strage molti volti dell'eversione nera e come organizzatrice di essa stessa i Nar , il libro che è stato presentato alla cittadinanza "è il racconto di ciò che accadde in quella seconda metà degli anni Settanta del secolo scorso".
Le due autrici del libro - Antonella Beccaria e Cinzia Venturoli - illustrando ai numerosi cittadini venuti ad ascoltare le ricostruzioni storiche di fatti e personaggi che hanno "affollato" gli anni cruciali di un periodo storico che difficilmente verrà dimenticato, ci hanno accompagnato "dentro" le pagine di "Operazione Bologna" risvegliando in tanti di noi ricordi non solo di momenti tragici e dolorosi di cui siamo stati testimoni ma anche anni di grande conflittualità sociale e politica. La voglia di cambiare in meglio una società e di dare a questo paese un indirizzo democratico che si fondasse sulla partecipazione dei lavoratori , sui loro diritti, ascoltando i giovani, le donne e dando valore alle motivazioni del conflitto sociale che in quegli anni della seconda metà del secolo scorso fu protagonista delle nostre vicende.
E proprio questo fece scattare la risposta eversiva di coloro che vollero fermare questo fermento democratico. Lo fecero dando vita ad organizzazioni che si richiamavano al fascismo e che nel loro progetto criminale prevedeva l'attuazione di attentati, uccisioni, stragi. Il tutto con l'intento di incutere paura e costringere gli organi di questo Stato - organi che al loro interno ospitavano personaggi che si fecero complici di questa strategia - ad attuare una limitazione della libertà, cambiando in tal modo l'indirizzo stesso delle nostre Istituzioni.
Cinzia ed Antonella, stimolate dalla introduzione fatta dal Presidente dell'Anpi di Medicina e dal saluto di Dilva Fava, vice-Sindaca di Medicina, confortate anche dalla presenza in sala di Paolo, Marina, Roberta e Morena venuti fin quì per portare la loro attiva sensibilità di appartenenti all'Associazione tra i Famigliari delle vittime della Strage del 2 agosto, hanno ampiamente illustrato il contenuto della loro ricerca storica, parlando non solo della strage del 2 agosto 1980 e dei processi passati ed ancora in corso ma anche ricostruendo avvenimenti che hanno risvegliato in tutti i presenti una grande attenzione ed anche molta voglia di saperne di più. Ne sono state testimoni le numerose domande che sono seguite alla fine dei loro interventi. Domande e curiosità che - come loro stesse hanno detto - richiederebbero altre occasioni di incontro.
E' stata indubbiamente una serata importante perchè parlare di questi argomenti in uno dei momenti meno luminosi del nostro paese diventa modo per coinvolgere altri e far capire l'importanza di continuare a partecipare, non restare indifferenti e sentirsi protagonisti del diritto di conoscere verità taciute ed avere quella giustizia non ancora riconosciuta a chi ha subito le più atroci ingiustizie di cui conserverà per sempre un dolore incancellabile.
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