Passano i giorni, gli impegni sono sempre tanti, i propositi non sempre vengono rispettati, la puntualità a volte non viene rispettata ma dimenticare qualcosa di importante no, quello cerco di non farlo!
E mi pare assolutamente importante scrivere di quell'appuntamento che giovedì pomeriggio (era il 14 novembre) mi ha dato la possibilità di incontrare studentesse e studenti della mia città, di Imola, recatisi a Bologna per due momenti...di studio: una visita al museo di Ustica ed un pomeriggio di storia e di storie ovvero l'incontro con chi - la docente Rossella Ropa ed io - ha spiegato loro la storia della Strage del 2 agosto 1980 ed era tra i tanti soccorritori di cui ha voluto parlarne portando la propria testimonianza.
Una quarantina di ragazze e ragazzi, una bella gioventù, le due classi 5aN e 5aH, giovani che studiano informatica (una parte) e Diplomazia Internazionale (l'altra parte). Tutti provenienti dall'IIS "Paolini-Cassiano" di Imola, uno dei fiori all'occhiello nella formazione culturale e professionale della gioventù imolese pur sapendo che i tempi non sono tra i migliori per quanto riguarda le prospettive future di questa generazione di italiani.
Le loro quattro professoresse - Chiara Billi, Claudia Gubellini, Fiorenza Bovina e Chiara Castellari) - penso stiano facendo un ottimo lavoro, lo deduco dal rispetto che gli studenti portano loro ma anche perchè le conosco avendole già incontrate in altre occasioni, con altri ragazzi ma sempre per aiutarli a riflettere su questa triste storia dell'attentato che provocò 85 vittime e 216 feriti.
La grande - e fredda! - sala che ci ospita nei piani alti del Palazzo del Podestà, a Bologna, ci ha permesso di entrare in sintonia, noi e loro, ritornando, con il racconto ma anche con l'emozione che la memoria puntualmente fa emergere, a quanto accadde in Stazione quel sabato di 44 anni fa, attraverso la ricostruzione storica fatta da Rossella ed, in seguito, con il ricordo di quanto seppe fare la gente di una città, senza distinzione alcuna, mescolando giovani, uomini donne, lavoratori e volontari, rappresentanti di enti ed istituzioni, operai usciti dalle fabbriche, professionisti del soccorso e gente inesperta ma pronta a fare la propria parte per aiutare, soccorrere, reagire. Anche con gli autobus, anche con quel "37" che accompagnò poveri corpi nel loro ultimo e tragico tragitto.
Questi nostri giovani, i miei concittadini imolesi in questo caso, non possono sapere chi erano i personaggi che oggi sappiamo essere tra quelli che hanno pianificato, organizzato e realizzato quella strage. Loro non c'erano ai tempi in cui la strage avvenne! Non sanno, anche perchè i nostri programmi scolastici non li aiutano a sapere e se qualcosa imparano lo devono all'encomiabile impegno di professoresse e professori che compiono fino in fondo il loro lavoro. Proprio come le docenti che oggi erano con noi, ed hanno coadiuvato il lavoro di spiegazione di quei lontani fatti della storia che proprio Rossella Ropa aveva il compito di ricostruire e che con pacatezza e professionalità ha fatto, di fronte a quei ragazzi attenti e coinvolti.
La "passeggiata" lungo via Indipendenza e poi - una volta giunti in Stazione - quel passaggio davanti a lapidi, luoghi ed oggetti che ricordano l'attentato fascista del 2 agosto 1980, la sosta davanti a quell'interminabile elenco di vittime ed a quel punto del pavimento dove la bomba esplose e poi le ultime parti del racconto storico di Rossella hanno chiuso il nostro incontro. Ora è tempo di bilanci e loro avranno tempo e modo per farlo nelle classi, con le loro professoresse.
Saremo riusciti a lasciare qualcosa di utile? Credo e spero di sì ed i segnali per capire che il nostro è stato un incontro positivo l'ho avuto anche su quel treno che ci ha riportati a casa, a Imola. I giovani di questa città hanno risposto con intelligenza e partecipazione alla chiamata di Bologna!
Sì, sicuramente siete riusciti a lasciare qualcosa di utile. Ci riuscite sempre ❤️
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