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giovedì 17 luglio 2025

.....con i giovani di Libera

 Continuano i nostri incontri con la memoria e con la storia della strage del 2 agosto 1980.

 Oggi, in una struttura appartenente alla Congregazione Religiosa dei Dehoniani, nel quartiere San Donato di Bologna, ci siamo visti con i giovani di Libera, per raccontare a loro quanto accadde alla stazione della nostra città quarantacinque anni fa.

 Insieme a me c'erano Paolo Sacrati e Giovanni Zini, entrambi rimasti coinvolti, feriti, nell'attentato alla Stazione. In quella occasione Paolo perse mamma e nonna e dopo tanti anni il suo e quello di Gianni rimangono racconti carichi di emozione e di dolore per quanto hanno subito.

 Sette ragazze e sette ragazzi di Libera, di cui due di loro provenienti dal Benin mentre le altre e gli altri saliti fino a Bologna dalla Sicilia, da Roma, dalla Puglia e da altre provincie, seduti accanto a noi, in circolo, per non aver nessuno a capotavola e sentirci in tutto e per tutto uguali, uniti e legati dallo svolgersi del racconto, minuto dopo minuto. Il nostro racconto di quel giorno seguito con silenzio ed emozione da chi quel giorno non c'era ma vuole sapere e Paolo e Gianni lo hanno spiegato bene come nacque quel massacro, perchè, da chi fu concepito, organizzato, attuato e come vi si seppe opporre la loro Associazione nata per dare giustizia ed ottenere verità, perchè si sapesse chi, in questo nostro Paese, ha tramato contro la democrazia e ha sostenuto il progetto violento messo in piedi da neofascisti e complici di Stato.

 Un racconto, anche dalla mia voce, la memoria di come reagì una città, di come si oppose ad una ingiustizia e come si mise accanto a chi era stato colpito per dare affetto ed aiuto. 

E poi domande ed altre parti di quella storia che si intreccia anche con il crescere della loro generazione, quella di questi ragazzi che fanno i conti con le storture e le cose senza senso - per noi, ma non per chi le determina - di questo mondo vuoto di valori e che in loro mette paura ed allontanamento da quella necessità di farsi protagonisti del cambiamento. La politica per loro è un avversario che non sanno come combattere!

 E quando è arrivata l'ora di lasciarci abbiamo tutti avuto il sentore che l'incontro di oggi ci voleva, è stato utile, il loro impegno si è evidenziato nello star lì con noi con interesse ed anche nell'averci accolto non prima di aver discusso in gruppo che cosa avrebbero fatto oggi, una loro discussione che Paolo, Gianni ed io abbiamo percepito osservando la densità degli appunti segnati su quei tabelloni che erano alle nostre spalle e dai quali uscivano parole a noi famigliari: strage, P2, neofascismo, Gelli, Stato, depistaggi.....

 Li ringraziamo, tutte e tutti e con qualcuno di loro ci rivedremo tra non molto , a Marzabotto. 

 Ma io li ringrazio anche per ....quel gustoso piatto di maccheroni conditi con le zucchine che hanno voluto offrirmi, seduto tra di loro, continuando a parlarci....

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