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mercoledì 16 aprile 2025

QUANDO NEI PARADISI CI SONO BRAVI RITARDATARI!

  "Annuncio ritardo, il treno delle....."
  E' cominciato con questo annuncio il nostro incontro con gli studenti di Vignola, ieri 15 aprile.
   La prof Cinzia Venturoli ed io li stavamo aspettando davanti al Municipio di Bologna dove avrebbero dovuto raggiungerci alle ore 15 ed invece, quel treno in ritardo ha fatto sì che la nostra "riunione" sia avvenuta solamente un'ora dopo, alle ore 16! E, dopo qualche minuto ancora per sbrigare le  necessità fisiologiche accumulatesi durante il viaggio e la camminata dalla Stazione a Piazza Maggiore, abbiamo potuto sederci tutti nella nostra grande sala dedicata agli incontri con gli studenti e poter dare inizio alla lezione storica ed al ricordo di cosa accadde a Bologna il 2 agosto 1980.
   

    Ventisette tra ragazze e ragazzi che compongono due quinte classi dell'Istituto di Istruzione Superiore "A. Paradisi" sono venuti a Bologna per chiudere quel percorso iniziato nel loro Istituto, a Vignola, dove hanno potuto ascoltare due lezioni della nostra storica Cinzia  Venturoli. Due lezioni in aula magna dedicate alla ricostruzione di quegli anni che segnarono la fine del secolo scorso e furono caratterizzati dalle imponenti manifestazioni  e lotte di lavoratori e studenti, donne ed uomini che rivendicavano più diritti, spazi di accesso maggiori alle Istituzioni e voglia di tanta libertà e democrazia, dentro e fuori dei luoghi di lavoro e delle scuole. E proprio per fermare questa voglia di partecipazione ebbero inizio quelle trame, quei ricorsi alla violenza, attentati, uccisioni e poi stragi che ebbero nella Strage alla Stazione di Bologna, avvenuta alle ore 10.25 del 2 agosto 1980,  il  più efferato massacro di innocenti mai avutosi dal dopoguerra in poi in Italia. Fu un massacro tutto di matrice neofascista, portato a termine dai Nar con la complicità di apparati dei Servizi Segreti e con l'aiuto ed il finanziamento di personaggi appartenenti alla Loggia Massonica P2 di cui Licio Gelli era il cosidetto "venerabile".
    La prof Venturoli sa bene come colpire l'attenzione dei ragazzi in ascolto. Lo fa da tanti anni e lo fa sempre nel modo più giusto e coinvolgente. Ed è così che ha risvegliato in chi l'ascoltava la curiosità e la voglia di sapere chi erano le vittime, da dove provenivano, le loro storie perchè - come dice sempre lei - la storia la si impara parlando di chi ne è protagonista e le vittime di Bologna furono protagoniste di un avvenimento criminale che tolse la vita ad 85 di loro e segnò per sempre il futuro di altre centinaia di loro famigliari e/o amici. E dentro a tutto questo la nostra storica ha saputo "seminare"  anche quelle piccole-grandi informazioni inerenti gli autori della strage, i depistatori, i mandanti e poi particolari dei processi, delle condanne e via via fino a stupire chi le stava di fronte quando è ancora una volta emerso che quei criminali oggi sono liberi, assurdamente liberi!
    L'orologio, nel frattempo, marciava veloce ma Cinzia è sempre coerente con la sua convinzione che anche a noi testimoni deve essere lasciato il tempo necessario a raccontare i nostri ricordi di quel giorno, le parole che non sono contenute in nessun libro di scuola e che solo dalle nostre bocche questi studenti possono ascoltarle. Ed oggi era la mia volta, il momento di riaprire i files della memoria per restituire all'ascolto dei ragazzi la storia di quel  "mio"  sabato 2 agosto, il ricordo di persone che lasciarono un segno indimenticabile per quello che seppero e vollero fare scavando e soccorrendo, portando solidarietà ed umanità, giovani e vecchi, ragazzi ed adulti di ogni genere e di ogni appartenenza sociale, di culture e storie diverse ma tutte lì per quel solo scopo di unirsi a Vigili, Medici, Infermieri, Forze dell'ordine, parroci, impiegati, muratori, taxisti, ferrovieri, autisti di autobus...
    E dalla mia voce di vecchio autista di autobus la storia di quel "37" che portava lontano quei corpi senza vita, un racconto mai facile da fare ma mai facile anche da ascoltare.
    E' andata così, ieri. E' andata bene. Loro, i giovani del "Paradisi", si sono staccati da noi lasciandoci un segno di condivisione ed anche di affetto (perchè nei saluti c'è sempre il loro affetto!) ma in particolare un segno che per Cinzia, il sottoscritto e tutti gli altri testimoni  certifica l'efficacia di questi incontri, da riproporre, ancora ed ancora, pur tenendo presente quante energie richiedano anche da parte nostra, perchè il tempo passa anche per noi, inesorabilmente!

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