Con i formatori dell'Associazione Pereira collaboro da vari anni in quanto questa organizzazione che ha sede in Romagna - ma che opera sul territorio regionale ed anche fuori di esso - tra i suoi progetti di intervento nelle scuole (Mafie, Droghe, Riciclaggio ed altro) ha inserito anche quello riguardante il terrorismo, le stragi e gli anni delle grandi lotte sociali e politiche avvenute negli ultimi decenni del secolo scorso. L'aver chiesto la mia disponibilità a collaborare portando la mia testimonianza di persona presente tra i volontari che il 2 agosto 1980, giorno in cui avvenne la strage alla Stazione di Bologna, portarono soccorso e solidarietà ai feriti ed alle vittime è con convinzione che mi sono unito agli attivisti di Pereira per offrire ciò che posso condividere dei miei ricordi agli studenti ed agli Istituti inseriti tra gli incontri programmati dall'Associazione.
L'Istituto "Archimede" di San Giovanni in Persiceto ho già avuto modo di frequentarlo. L'ho fatto altre volte insieme a Matteo Pasi che dell'Associazione Pereira è responsabile ed è anche co-autore di quel bellissimo docufilm "Un solo errore", strumento importante attraverso le cui immagini relative alla Strage di Bologna, interviste, storie e dichiarazioni di persone coinvolte ed anche testimonianze di neo-fascisti riconosciuti colpevoli di quella tremenda strage, viene proiettato in tante classi affinchè studenti ed insegnanti prendano visione di cosa fu il 2 agosto 1980 e di come sia utile ancora dopo 45 anni parlarne.
L'8 aprile, martedì scorso, sono ritornato all'Archimede e con me c'era Martina.
Martina Marzaduri è una delle fedeli collaboratrici - e formatrice lei stessa - di Pereira. Cosa fa una formatrice? Questa figura molto importante di una Associazione che va tra i ragazzi e le ragazze che studiano, ha il compito di spiegare le problematiche, gli argomenti, la storia di cui si vuole trasmettere agli studenti la conoscenza e l'importanza. Si tratta per lo più di materie scarsamente affrontate nei programmi scolastici, tematiche che vanno al di fuori del campo di insegnamento delle/dei docenti ed allora diventa fondamentale poter "entrare" a scuola per "tappare un buco" nella didattica ed aiutare, preparare i ragazzi a capire parti della nostra storia ritenute....non di rilievo!
Nelle settimane precedenti il nostro incontro Martina è stata all'Archimede, ha incontrato gli studenti ed i professori, ha "tenuto lezione" parlando ed illustrando la Strage del 2 agosto 1980, facendo vedere "Un solo errore", illustrando i decenni di quel tempo così lontano per gli studenti ma che racchiudono la storia delle nostre lotte e rivendicazioni democratiche e poi la risposta violenta di apparati del nostro Stato che aiutarono gruppi neofascisti nel compito di incutere paura alla popolazione uccidendo e colpendo gente inerme ed innocente con l'obiettivo di instaurare forme di governo autoritarie e repressive e con un disegno politico volto a rifarsi al lontano regime fascista.
Nella grande aula magna dell'Istituto Archimede, martedì scorso Martina ed io abbiamo incontrato le studentesse e gli studenti della 5aI, 5aC e 4aM, i loro professori e prof.sse, oltre settanta ragazze e ragazzi preparati all'argomento e pronti ad ascoltare la mia testimonianza, quel lungo racconto attraverso il quale la mia memoria si riapre per trasformarsi in parole con le quali provo a trasmettere a chi mi ascolta che cosa fù quel giorno della Strage, che cosa fù capace di fare la gente di ogni età e di ogni professione, sconosciuta ma decisa a non abbandonare quelle persone bisognose di aiuto e di tanta umanità. Ai ragazzi che mi stavano di fronte ho spiegato come si reagisce ad una ingiustizia e come anche un autobus che faceva servizio sulla linea 37 può trasformarsi in mezzo di soccorso e poi di affetto umano nel dare ospitalità e silenzio a corpi distrutti dalla violenza assurda di terroristi neofascisti. Storia di mani che scavavano, di uomini e donne uniti nel silenzio e nella convinzione di fare opera di aiuto ed al contempo di risposta ad una azione violenta e da respingere con forza ed intelligenza.
Due ore passano in fretta, troppo velocemente, perchè con quei ragazzi, con le loro compagne ed i professori presenti ho condiviso non solo i miei ricordi ma anche la mia emozione - la nostra, anche quella di Martina che mi è sempre stata vicino - e se anche le domande sono poche, sono quei lunghi silenzi che parlano e che dicono che questa storia li ha coinvolti e che quanto accadde alle 10.25 di sabato 2 agosto 1980, a Bologna, ora è anche una "loro" storia. Ed in fin dei conti è questo il finale che amiamo di più!
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