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giovedì 20 febbraio 2025

DAL "SELMI" ALLA STAZIONE DI BOLOGNA. Studenti modenesi e storia del 2 agosto 1980

    E così, dopo che nei giorni scorsi ho conosciuto Luca (Palestini), oggi è stata la volta di Giovanni Mulargia di gestire l'incontro con gli studenti. Lui nelle vesti di docente, io come testimone, entrambi con l'intento di dare ancora una volta il nostro contributo affinchè la storia degli anni '60, del terrorismo e della strage di Bologna entrasse a far parte delle loro conoscenze sia da un punto di vista didattico che anche per la loro cultura individuale.

   Giovanni è un simpatico - e bravo - ragazzone di 35 anni, bolognese doc ed amante della bici con cui si sposta da un capo all'altro della città. E' laureato in Filosofia e da tempo è tra i collaboratori di "Bottega Finzioni", laboratorio che, a Bologna,  cura la preparazione e divulgazione di scritti ed immagini sulla storia e lo fa andando nelle scuole elementari, medie e superiori con altri suoi collaboratori e con Antonella Beccaria che di questo progetto si può dire ne sia l'anima.

   Nonostante ci siano alcuni aspetti puramente tecnici da migliorare per rendere pienamente efficaci i nostri incontri con gli studenti, quella trascorsa con Giovanni è stata una mattinata proficua, gestita bene e con un risultato finale che ha soddisfatto sia lui che il sottoscritto.

   Partiti col buio, resistenti al freddo, condividendo chiacchiere e sonno forse non smaltito interamente, sono venuti in treno da Modena gli studenti di oggi. Nella loro città - Modena - seguono le lezioni del corso "Biologico- Sanitario" istituito dall'IIS "Selmi" e sono tutte e tutti studentesse e studenti delle classi 5aB e 5aC. Un bel gruppone di giovani, oltre quaranta, accompagnati dalle prof. Schedoni, Di Biase e da un loro collega che già avevo avuto occasione di incontrare precedentemente.

   Giovanni ha fatto del suo meglio per ovviare all'inconveniente della mancanza di una adeguata apparecchiatura per farsi sentire bene da chi ascoltava ma si può dire che la potenza della sua voce è stata un buon rimedio! In tal modo, già sul marciapiede del primo binario poi nella sala d'aspetto e successivamente nel piazzale antistante la Stazione, ha potuto raccontare ai giovani del Selmi che cosa avvenne il 2 agosto 1980 mostrando i luoghi ed i simboli di una memoria che ci riportano sempre a fare i conti con le pagine di quella brutta storia intrisa di dolore, rabbia, violenza ma anche di grande risposta umanitaria e solidale.

   Un racconto proseguito da Giovanni anche accanto al muro del Palazzo del Podestà, là dove una "targa" di vetro ricorda ben tre stragi compiute dai neofascisti con l'intento di aggredire e cambiare segno alla nostra democrazia. 

   Un racconto proseguito dentro quella sala del secondo piano dove - ultimata la lezione di Giovanni - è toccato a me far uscire dalla mia memoria ma anche dalla mia emozione sempre pronta a farsi viva, la testimonianza di che cosa avvenne, come si comportarono le persone, come fu aiutata la gente colpita dalla violenza, come si rispose con fermezza e con affetto a quel gesto criminale, spiegando una giornata di lacrime, fatica, volontà e tanti gesti semplici eppure efficaci che permisero di rispondere in mille modi a quell'atto terroristico di cui si resero colpevoli quelli dei NAR ma non da soli, avendo ricevuto aiuto da apparati dello Stato e da personaggi indegni di appartenere alle Istituzioni di questo paese. Così è venuta fuori, ancora una volta, la storia di quell'autobus della linea 37, quello che io definisco sempre il continuare in altro modo quanto facevano le mani che scavavano.....

   E' veloce a trascorrere il tempo. Sembra lo sia di più quando insieme si sta bene, c'è ascolto e comprensione. Gli studenti del Selmi hanno ascoltato e compreso, con compostezza e serietà fino alla fine, quel momento che prima o poi arriva e vedi che se ne vanno non sempre ha il significato dell'addio perchè è piuttosto un arrivederci. E' la risposta a quella nostra richiesta di aiuto che rivolgiamo sempre a chi viene ad ascoltare la storia del 2 agosto.

   Grazie a Giovanni che incontrerò nuovamente, presto. Grazie alle insegnanti ed alle classi 5aB e 5aC che sapranno portare al Selmi di Modena quei piccoli semi che abbiamo lasciato oggi e che diventa compito loro curare affinchè ne nascano messaggi da trasmettere ad altri.

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