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lunedì 17 febbraio 2025

IL FERMI CON NOI, ANCHE OGGI

    Nemmeno un imprevisto ostacolo tecnologico dovuto alla debole forza con cui le parole arrivavano agli studenti attraverso un altoparlante portatile è riuscito ad inficiare la buona riuscita dell'incontro avvenuto in mattinata con altre classi del Liceo Scientifico "E. Fermi" di Bologna. E sono certo di non esagerare nell'affermare che questo è il risultato anche della assoluta convinzione e serietà che è propria degli studenti ed insegnanti di questa scuola, la conferma che hanno dato la giusta importanza a quanto erano chiamati a fare: l'ascolto di una lezione storica e di una testimonianza che li aiutasse a comprendere che cosa accadde a Bologna il 2 agosto 1980.

   Anche per me - testimone di oggi - è stata una giornata importante. Dopo tanti incontri fatti insieme alle nostre docenti storiche Cinzia Venturoli e Rossella Ropa, questa mattina avrei iniziato un nuovo percorso di collaborazione con Luca Palestini, new entry nel gruppo dei docenti e collaboratori che proprio insieme a me avrebbe iniziato questa nuova sua esperienza con i giovani per aiutarli a capire la strage ed i suoi risvolti storici, politici ed umani. Il tutto, come sempre, nell'ambito del nostro vecchio ma sempre giovane progetto "Educare attraverso i luoghi, Bologna e la strage del 2 agosto 1980".

   Chi è Luca? Luca è scrittore, indaga e scrive libri su argomenti difficili quali il terrorismo ma è anche un videomaker, e la macchina da presa - oltre a quella da scrivere -  sono strumenti del suo modo di diffondere cultura e conoscenza e ne sa qualcosa la Cineteca di Bologna di cui lui è valido collaboratore. Ne sa qualcosa anche la brava scrittrice Antonella Beccaria - pure lei nel gruppo che insegna agli studenti delle nostre scuole - dal momento che ha voluto Luca tra i suoi collaboratori nella "Fondazione Bottega Finzioni" una scuola di studio, scrittura e di produzione che usa, divulga ed applica la narrazione come strumento di crescita e di evoluzione della persona e delle comunità. Direi che basta questo per dire che il nostro gruppo di contatto con scuole e studenti si avvale da ora, anche con Luca Palestini, di un grande sostegno!

   Ma torniamo alla giornata odierna. Ad ascoltarci, in stazione e poi nella sala situata all'interno del Palazzo del Podestà, sono arrivate le classi 5aB e 4aC del Fermi. Le prof Roberta Milazzo e Tullia Costa hanno accompagnato per tutta la mattinata i loro 42 studenti dello Scientifico di via Mazzini, si sono mescolate a loro con un fare molto "democratico e comunicativo" perchè questi ragazzi si sono dimostrati quel che sono: partecipi, educati e rispettosi. Un atteggiamento che non è sempre scontato quando si incontrano tanti studenti e li si debbono tenere uniti per varie ore e se poi si intromette qualche incidente tecnico il risultato non è mai scontato! 

                                                           Tutti in circolo hanno ascoltato la ricostruzione storica di Luca Palestini e lui è stato bravo perchè ha saputo usare un tono affabile ed allo stesso tempo convincente, calibrando la voce in modo tale da dare risalto a momenti in cui era necessario saper distinguere le diversità della storia che spiegava ai giovani, calcare il timbro della voce per sottolineare momenti di violenza e renderla "soffice" quando il suo racconto scendeva nei particolari più drammatici e dolorosi. Un buon modo per far entrare in empatia chi è così anagraficamente lontano dai fatti del 2 agosto 1980. Le ragazze ed i ragazzi del Fermi hanno ricostruito in tal modo la storia di quel luogo in cui avvenne la strage, la Stazione di Bologna, ne hanno visto i segni rimanenti, un orologio, una lista infinita di nomi delle vittime, un edificio anche per colore diverso dal resto, targhette di ottone con nomi e date di nascita e poi ancora altri particolari di quella strage e di altre stragi, accanto al muro dove testimoniano da sempre le fotografie di altre vittime, di una guerra partigiana condotta proprio per sconfiggere i padri di quei criminali che si sono resi colpevoli del massacro di innocenti a Bologna, quarantaquattro anni fa.

   La mia parte, in tutto questo, è sempre quella di rendere partecipi i nostri studenti di quella lontana storia, della risposta popolare ad una violenza ingiusta ed assurda, attraverso il ricordo e la testimonianza di come reagì la gente di una città , con le mani e con il cuore ed anche con un autobus della linea 37 per aiutare, confortare e reagire all'ingiustizia. Il silenzio, il rispetto ed anche le domande poste da alcuni di loro così come dai loro insegnanti hanno fatto da cornice ad un clima di partecipazione e di condivisione che ci ha tenuti uniti nella convinzione che questi studenti porteranno a casa qualche conoscenza in più su una storia lontana ma si ricorderanno anche che ognuno di noi resta una persona semplice ma che sa diventare qualcosa di umanamente straordinario quando il dovere di essere altruista chiama. Oggi abbiamo provato a fare questo ed ancora proveremo a farlo!

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