Siamo abituati da tempo ad incontrare -ogni giorno che questo accade nella stazione di Bologna e poi nella grande sala del Municipio dove i testimoni raccontano ciò che è rimasto nella loro memoria del lontano sabato 2 agosto 1980- molti ragazzi e ragazze appartenenti solitamente a non più di una o due classi per volta.
Ieri è successo il contrario! Le studentesse e gli studenti che si sono presentati - puntualissimi, alle 8.45 sul marciapiede antistante il primo binario - alla docente di storia CINZIA VENTUROLI ed al testimone di turno (chi scrive questo blog) erano solamente 9, ed appartenevano niente di meno che alle classi 1a, 2a, 3a e 4a dell'IIS "Archimede" di San Giovanni in Persiceto! Si potrebbe anche sorridere di questo apparente squilibrio ed invece tra noi e loro si è concretizzato quel momento magico di simbiosi che ha fatto sì che le tre ore trascorse insieme sono state non solo fruttuose ma belle anche dal punto di vista dello stare vicini perchè il clima - non quello atmosferico, dato il freddo pungente! - che si è creato è stato di grande partecipazione, serietà, curiosità, disponibilità ed interesse oltre che di rispetto nei confronti di chi li incontra per trasmettere loro elementi di una storia che non può essere dimenticata.
Ma la giornata è stata importante anche perchè ha visto tra di noi, e per la prima volta presente a questi nostri incontri, una persona speciale, una donna di grande cultura, una giornalista e scrittrice, attiva organizzatrice di eventi di interesse culturale ed ora anche collaboratrice di questo progetto "Educare attraverso i luoghi": ANTONELLA BECCARIA. Antonella si alternerà con Cinzia Venturoli e con Rossella Ropa - le nostre storiche docenti - negli incontri che continueremo a fare con gli studenti e la sua profonda conoscenza dei fatti e dei personaggi della nostra storia recente - ed in particolare anche con tutto quanto riguarda gli anni del terrorismo e delle stragi - si tradurrà in un contributo notevole del sapere che si cerca di trasmettere ai nostri giovani.
Ieri, insieme ai loro ragazzi, erano presenti il prof Giuseppe Ruggeri e l'ex Preside dell'Archimede prof Borsarini, ora in pensione ma che non ha voluto mancare a questo appuntamento, con noi e con i "suoi" studenti. Entrambi sono stati testimoni e partecipi di un incontro che ha sicuramente lasciato una traccia importante di quanto avvenne il 2 agosto 1980 nella mente dei giovani di San Giovanni in Persiceto, impegnati nello studio di materie scientifiche, tecniche e linguistiche ma venuti nel luogo dove si conservano oggetti e simboli della memoria di una strage per ascoltare da Cinzia, da Antonella ed anche da me, testimone di quel giorno di dolore e di reazione umana e solidale, particolari di una storia giudiziaria, criminale, sociale e politica sfociata in una orribile massacro di innocenti compiuta da neofascisti e voluta, finanziata, aiutata da personaggi della destra eversiva e di parti dei Servizi di questo nostro Stato. Una strage a cui Bologna seppe reagire e che noi tutti abbiamo il compito di non smettere mai di farlo sapere a chi allora non c'era ma non può essere tenuto all'oscuro di una pagina importante e terribile della nostra storia.
Gli incontri non terminano mai nello stesso modo. A volte i giovani sono "chiacchieroni" ed a volte escono a fatica le parole dalle loro bocche. Ieri, i ragazzi dell'Archimede, hanno ascoltato più che parlare ma hanno ascoltato con interesse, i segnali non sono mancati e li abbiamo avvertiti. Hanno chiusa una giornata ma non hanno terminato il loro impegno, li vedremo ancora, prima che questo anno scolastico si chiuda. Realizzeranno un loro progetto e noi - se lo vorranno - saremo contenti di poterne apprezzare la qualità perchè sappiamo che è frutto anche delle ore trascorse insieme, ieri.
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