Tutto sommato è stato un incontro abbastanza...veloce ma è andato bene, pur verificando - ancora e sempre più di frequente - che i ragazzi delle scuole medie stanno mettendo in mostra la stanchezza per questa coda dell'anno scolastico in via di scadenza ma anche la difficoltà a "digerire" una materia complessa e vasta quale è quella che viene affrontata quando li incontriamo per parlare di stragi e di terrorismo.
Dovremo anche noi osservare queste difficoltà con occhio critico senza nulla togliere al bilancio che comunque è e resta positivo: questi incontri sono importanti, essenziali per introdurre i giovani in una storia che li riguarda in quanto è cultura che debbono apprendere ma anche per stimolarli ad avere una loro coscienza critica ed interessata su fatti, personaggi e storie che parlano di cose accadute e che non possono non conoscere.
Ci sarà da ragionare anche con i loro professori perchè le difficoltà dei ragazzi a seguire con attenzione lo svolgimento - lezione della storica e testimonianza di chi era in stazione a Bologna il 2 agosto 1980 - di quanto viene detto durante gli incontri nasce anche dal fatto che troppo spesso arrivano da noi impreparati, non sanno nulla o ben poco di questa materia - il terrorismo - in classe non ne hanno parlato e per loro ascoltare nomi, date, luoghi e fatti che li portano "dentro" a queste storie di stragi e di terrore è alquanto complicato.

Hanno ascoltato con sufficiente attenzione, non c'era tempo - al termine del mio racconto di quel giorno trascorso tra dolore e solidarietà, su quel 37 che accompagnò nel loro ultimo viaggio i resti di chi fù ucciso dai criminali attentatori appartenenti ai Nar - per le domande, dovevano rientrare a Modena e così il nostro stare insieme si è concluso alle 11.50 con un pò di.....amarezza da parte nostra perchè siamo certi che in loro non è entrato tutto ciò che avrebbe dovuto interessarli. Ma tant'è!
Ormai navighiamo verso la metà di maggio. Altri incontri ci daranno la possibilità di "seminare" ancora qualcosa su questa tremenda storia della Strage alla Stazione di Bologna, di ricordare l'importanza di non dimenticare le vittime di un atto atroce ed ingiusto, di trasmettere l'importanza di fare memoria e sostenere la lunga battaglia di chi -fuori e dentro i tribunali - vuole sapere il perchè delle stragi, chi le pensò e a che cosa ed a chi dovevano servire. E' un diritto che riguarda tutti, anche questi ragazzi pur essendo a volte estranei e/o lontani dal capirne i risvolti che si intrecciano anche con le loro vite, con il loro futuro.
Fin quì siamo arrivati ma il "nostro" anno scolastico continua....
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