...e dopo essere scesi da quel lungo scalone dove anticamente nobili e cavalieri passavano sui loro destrieri...abbiamo corso il rischio di trovarci senza più gli uscieri del Palazzo del Podestà ad aprirci le porte!
Paradossale, ma esemplare quel tanto che serve per descrivere il lungo - e positivo - pomeriggio trascorso ieri con gli studenti dell'Istituto di Istruzione Superiore "E. Mattei" di San Lazzaro di Savena e con il loro prof Andrea Lederi. Frequentano l'indirizzo scientifico di questo liceo e compongono la classe 5aA-LI, erano in sedici di cui nove ragazze e sette giovanotti e hanno tenuto un comportamento del tutto partecipe in questo nostro incontro teso a raccontare loro una delle vicende storiche più tragiche per la città di Bologna e per l'intero paese: la strage alla stazione del 2 agosto 1980.
La prof.ssa Cinzia Venturoli ha saputo introdurli in un simile e non facile argomento con quel suo metodo da docente che insegna la storia ma che anche sa intrattenere un dialogo con coloro a cui si rivolge. Una lezione, la sua, fatta di tanti momenti di coinvolgimento, piccole pause motivate in attesa di sentire loro pareri e/o domande e/o riflessioni. E, parola dopo parola, la storia di un tentativo di sovversione dello Stato, dell'ordinamento democratico e della "manomissione" delle nostre Istituzioni , con Cinzia a parlare di attentatori e protettori, di gruppi criminali di estrema destra e gruppi di potere annidati nello Stato, di logge massoniche potenti e di potenti personaggi a farne parte e man mano che l'argomento si faceva interessante, intrigante, bastava osservare l'attenzione di questi studenti per comprendere che quì si parlava di cose non conosciute perchè non inserite in quei programmi scolastici che sono sempre più obsoleti e non corrispondenti al diritto di conoscenza - della storia recente - che spetta a questi nostri giovani.
Espressioni di sorpresa e di stupore nell'apprendere che ragazzotti poco più che ventenni, neofascisti colpevoli di aver massacrato 85 persone, se la sono cavata con poco più di un quindicennio di anni di galera e ora sono liberi, seppur non tutti! Espressioni di avversità nel sentire Cinzia Venturoli elencare negligenze, coperture ed aiuti offerti a costoro da apparati dei Servizi e da complicità fin dentro la magistratura al fine di sviare indagini e - ancora oggi - depistare altre indagini che porterebbero all'individuazione di altri colpevoli ancora in ombra. E ancora i processi, il risvolto avuto in essi da quell'ingegnoso progetto di digitalizzarne le carte, le sentenze, e i nuovi accusati, le nuove richieste di condanna il tutto in un exursus di spiegazioni "limate" alla perfezione da Cinzia per risparmiare il tempo ma senza omettere nulla che serve a formare una nuova coscienza civica in questi studenti. La Strage di Bologna spiegata, insomma, con parole semplici ma emblematiche, efficaci , questo è ciò che è riuscita a trasmettere la prof.ssa Venturoli ai giovani del Mattei!
Poi, la mia testimonianza. Il contributo che ho portato a loro, per tentare di far capire che cosa riesce a fare una comunità di persone colpite da un atto ingiusto e criminale, gente che ha saputo reagire, insieme alle istituzioni locali, insieme a chi ha il compito di offrire servizi e sicurezza, un tutt'uno con medici ed infermieri, vigili del fuoco e forze dell'ordine, impiegati d'ufficio ed operai dei cantieri, organizzatori dell'assistenza e volontari dell'assistenza, giovani e non più giovani, donne ed uomini, nel silenzio per soccorrere e riportare umanità dove l'umanità la volevano estirpare come una pianta infestante, coloro che volevano terrore e sangue. E la semplicità della gente -come ho voluto raccontarla alle ragazze e ragazzi in ascolto- ha fatto grandi cose, ha tenuto unita una città, l'ha difesa e l'ha onorata con il proprio comportamento. Anche guidando autobus, anche guidando il 37!
Parole e domande, domande ed altre parole, una foto di gruppo e qualche altro scatto che rimarrà in memoria...ma con loro sempre lì, a non aver voglia di alzarsi, ritornare a casa. E nel frattempo si erano fatte le 18.10, l'ora di ridiscendere quell'antico scalone, tra le loro ultime considerazioni, gli ultimi barlumi di un dialogo intrecciato tra i giovani, il professore, Cinzia ed anche il sottoscritto, che non voleva esaurirsi...
Mi sembra quasi superfluo finire queste righe dicendo che anche in quel luogo dei ricordi che è la Stazione di Bologna, il punto dove tutti ci siamo trovati poco dopo le ore 14, là dove ieri ha avuto inizio il nostro percorso della memoria sulla strage di Bologna, quelle piccole grandi storie raccontate agli studenti del Mattei da Cinzia Venturoli, particolari di vita vissuta e di sofferenze inaudite, la lista di nomi ed il "fornello" in cui venne fatta esplodere la bomba nella sala d'aspetto, già lì avevamo compreso che quel pomeriggio sarebbe rimasto impresso nella nostra mente! E così è stato!
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