Visualizzazioni totali

martedì 9 aprile 2024

DA IMOLA A PIACENZA. ITINERARIO DI STORIA per non dimenticare il 2 agosto 1980

     Mattina e pomeriggio di ieri, lunedì 8 aprile 2024, ancora con gli studenti venuti a Bologna per l'incontro programmato nell'ambito del progetto "Educare attraverso i luoghi" ovvero l'ascolto delle lezioni di storia, la vista del luogo dove il fatto avvenne e l'ascolto del testimone che il 2 agosto 1980 fu coinvolto nella strage alla stazione di Bologna.

                                        

     Da Imola, nella mattinata, sono arrivati in diciannove, la 5aC del Liceo di Scienze Umane "Alessandro da Imola", con i loro professori e con la gradita presenza di Marco Orazi, responsabile del CIDRA imolese e collaboratore nell'organizzare questi incontri con le scuole imolesi. Anche loro hanno così potuto seguire la lezione di Rossella Ropa, la nostra docente di storia contemporanea, davanti a quel muro giallo, a pochi metri dal binario numero uno, ascoltando la rievocazione di un attentato, di chi lo attuò, di chi protesse i terroristi neofascisti e poi - dentro la sala d'aspetto - il racconto di qualche storia delle vittime, sotto la lapide che ne ricorda nomi ed età, con ai piedi quel pezzo di pavimento sbrecciato su cui esplose la bomba contenuta in una valigia, alle 10.25 di quel lontano sabato.

     Ed una volta in centro, nella grande sala di cui disponiamo per incontrarli, è stata la mia volta di portare anche a queste/i giovani imolesi la testimonianza, il ricordo di una giornata di  grande partecipazione solidale, in risposta ad un atto barbarico pensato ed attuato per minare la stabilità del paese e far compiere un passo indietro alla nostra imperfetta democrazia. E in quel ricordo, anche la vicenda di autobus che furono indispensabili per salvare vite umane portando feriti agli ospedali e poi corpi senza vita agli obitori. Il ricordo di quel "37" che rimarrà nella storia e nella mente di Bologna e dei bolognesi!

     Il loro ascolto, le domande ed anche i momenti in cui l'emozione si è fatta forte hanno certamente lasciato un segno in tutti. Penso che il ritorno nella loro città, nel loro Liceo, anche quel viaggio di ritorno in compagnia di professori ed accompagnatori, sia stato un momento in cui il pensiero li ha fatti entrare in contatto con una giornata che compone un pezzo della nostra storia, seppur non vissuta in prima persona da loro.

----------------------------------

     Quando arrivano quelli del Gioia...è una gioia! D'accordo, mi scuso per questo giro di parole ma esso vuole semplicemente significare che gli incontri con studentesse e studenti del Liceo "M. Gioia" di Piacenza sono sempre una garanzia del buon esito con il quale si conclude ogni  appuntamento con loro! Lo abbiamo già visto e sperimentato altre volte in quanto sono spesso con noi, classi e professori, ragazze e ragazzi. E ieri, lunedì 8 aprile, la conferma.

     C'era Cinzia Venturoli, docente di storia ed animatrice del progetto che da anni sensibilizza i nostri studenti su una materia  che li porta lontano nel tempo o - almeno - lontano dai loro tempi. Era con me ieri pomeriggio ad aspettarli davanti al Municipio di Bologna, pronti ad accompagnarli nella sala dove avrebbero ascoltato da lei la lezione sugli anni del terrorismo ed in particolare sugli anni durante i quali i terroristi neofascisti scatenarono la loro violenza compiendo stragi ed omicidi nella pazzesca idea di sovvertire l'ordine democratico di questa nostra Repubblica. Ed una volta ascoltato questa pagina di storia che li avrebbe portati dentro quell'avvenimento che ha lasciato un segno incancellabile in questa città e nella sua gente - la strage del 2 agosto 1980, alla stazione di Bologna - avrebbero ascoltato una testimonianza, quella mia, di uno dei tanti soccorritori che provarono a portare aiuto operando accanto a medici, vigili del fuoco, infermieri e tante persone preparate ed impreparate ad assistere chi era rimasto coinvolto in quel barbaro attentato.

                                              

     Erano studenti della 4aGL, della 5aAS e della 5aES, quarantacinque  ragazze e ragazzi più quattro loro professoresse. Parte di loro si sta specializzando in lingue straniere mentre gli altri frequentano lo scientifico ma tutte e tutti sono stati di una estrema compostezza nel seguire lezione e testimonianza. Del resto la nostra Cinzia ha sempre questa grande capacità di coinvolgimento ed ottiene sempre da chi l'ascolta il massimo di attenzione ed interesse.

     Un interesse ed una attenzione che ho sentito pure io, così come ho sentito tutta la loro vicinanza quando - parlando di come mi comportai e di che cosa vidi alla guida del  37,  l'autobus che operò per portare umanità tra gente che con umanità assisteva chi aveva bisogno di aiuto - nei momenti più salienti del mio ricordo, i momenti dove l'emozione si fa forte, ho capito che ci stavano vicino, con il loro silenzio e la loro comprensione.

     Ancora un bell'incontro, terminato con quello sguardo al luogo della memoria, la stazione con le sue lapidi, i muri ed il ricordo di quell'esplosione che lasciò senza vita 85 persone ferendone 216, tra domande e curiosità, anche in quella nostra camminata che lungo via Indipendenza ci ha portato dove sarebbe finita quella loro giornata tra storia e storie.


Nessun commento:

Posta un commento

BOMBE E SILENZI

 A chi giova aprire un'altro fronte di guerra? Perché Israele non viene fermato in questa sua furibonda, criminale, assurda, ingiusta co...