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martedì 4 novembre 2025

DA RAVENNA PER ASCOLTARE STORIE DI UNA STRAGE

    Con l'incontro avvenuto ieri, lunedì 3 novembre 2025, è ripartito il progetto "educare attraverso i luoghi" rivolto agli studenti (ed alle scuole) di ogni ordine e grado che frequentano l'anno scolastico 2025-2026.

     I 41 studenti, ragazze e ragazzi, che ieri hanno raggiunto Luca Palestini ed il sottoscritto davanti al primo binario della Stazione di Bologna, frequentano il Liceo "Alfredo Oriani" di Ravenna. Ad accompagnarli le loro prof Emanuela Serri e Rossella Giovannini (che già avevo avuto occasione di conoscere) e Chiara Donati al suo primo incontro con noi. 

  

Tema dell'incontro: la strage del 2 agosto 1980 avvenuta alla Stazione di Bologna. Ed è stato Luca ad introdurne i primi elementi di conoscenza a partire proprio dal luogo in cui ci siamo dati appuntamento e dagli oggetti, dai simboli lì presenti che testimoniano quell'indimenticabile giornata caratterizzata dal dolore di tante persone e dalla reazione civile ed umana che tanta altra gente seppe dare in risposta alla violenza inaudita provocata da chi -neofascisti e complici annidati tra le istituzioni - mise quell'ordigno esplosivo che causò 85 vittime e 216 feriti.

     Davanti al muro dipinto di giallo, davanti alle lapidi, dentro la sala d'aspetto, di fronte a quella lastra di marmo colma di nomi e di numeri, davanti ad una emblematica ma testimone fotografia appesa al muro e poi - all'esterno - accanto a quell'aiuola che ospita alcuni monumenti voluti a ricordo della strage, Luca ha imbastito la sua rievocazione di ciò che furono quegli anni tra la fine del 1960 e la fine del 1980 con particolare cura nel far capire agli studenti in ascolto come avvenne l'attentato, cosa causò in quel luogo così frequentato da tanta gente, in un sabato di piena estate di quarantacinque anni fa.

     I/le liceali dell'Oriani lo hanno ascoltato con attenzione, anche quando ci siamo spostati nella grande sala del Comune dove Luca ha proseguito la sua lezione di storia dando ai ragazzi quegli elementi indispensabili a capire chi furono coloro che complottarono contro la democrazia, chi li aiutò, di quali delitti si macchiarono e poi le vicende processuali, i depistaggi, le ulteriori conoscenze che hanno portato ad altre incriminazioni, altri arresti, altre conoscenze grazie alle quali - e per la prima volta - sono stati individuati coloro che hanno deciso e finanziato la strage alla stazione.

     E' stato un bel percorso didattico all'interno del quale si è inserita anche la mia testimonianza, il ricordo di ciò che vidi fare e ciò che feci io stesso, persona tra le persone di quel giorno, gesti che inserii tra i gesti di tanti altri, io guidando un autobus della linea 37 mentre altri scavavano, soccorrevano, confortavano. Persone sconosciute che stavano insieme per portare - insieme - solidarietà ed aiuto a chi stava soffrendo.

     I giovani del Liceo, le loro professoresse, in silenzio, hanno accompagnato quei minuti del nostro parlare con attenzione e condivisione, con il rispetto di chi capisce la difficoltà che sorge nel ricordare momenti tristi, sottolineando la loro partecipazione con il battere delle mani che noi, Luca ed io, abbiamo interpretato come adesione a quello che importa di questi incontri: non dimenticare una pagina di storia che ha segnato il nostro passato ma che è importante per il futuro di queste ragazze e di questi ragazzi perchè le ingiustizie di oggi sono figlie anche di quell'ingiustizia che ha segnato la giornata del 2 agosto 1980.

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La scuola è intitolata ad Alfredo Oriani

Alfredo Oriani nacque a Faenza il 22 agosto 1852. E' stato uno scrittore, storico e poeta italiano. Per quanto discendesse da una famiglia privilegiata della piccola aristocrazia, ebbe un'infanzia difficile e priva di affetti. Il padre lo mandò a Roma a laurearsi in legge alla “Sapienza”. Da Roma passò a Bologna, dove fece pratica nello studio di un legale. Intanto la sua famiglia si era trasferita da Faenza a Casola, nella Valle del Senio, dove possedeva una casa, «Villa del Cardello», antica foresteria di un convento. Oriani si stabilì al Cardello e dedicò tutta la sua vita all’attività di letterato, storiografo e giornalista (oltre che politico di livello locale). Le sue opere spaziano dal romanzo ai trattati di politica e di storia, dai testi teatrali agli articoli giornalistici, sino alla poesia. Firmò le sue prime pubblicazioni con lo pseudonimo «Ottone di Banzole». Le Banzole sono una tenuta di famiglia, situata su un'altura prospiciente Tossignano, nell'Appennino imolese. Morì, in solitudine, il 18 ottobre 1909. Fu sepolto nel piccolo cimitero attiguo alla chiesa di Valsenio accanto al padre. Nell'aprile 1924 le sue spoglie furono traslate in un monumento funebre appositamente costruito, a opera di Giulio Arata.


sabato 1 novembre 2025

RACCONTARE UNA INGIUSTIZIA AGLI STUDENTI DI CASTELBOLOGNESE

    E' trascorso qualche mese dal mio ultimo post. Finito l'anno scolastico '24-'25 si sono succeduti molti avvenimenti di interesse nazionale ed internazionale e su tutti questi ha tenuto banco quanto accade in Medio Oriente ed in specifico nella striscia di Gaza. Guerra ad un popolo senza stato, un genocidio di fatto ma appena sussurrato perchè  non è ancora il tempo di disturbare chi lo commette (Israele), chi lo sostiene (Usa e non solo) e chi fa finta di non vederlo (Istituzioni europee, paesi tra cui l'Italia e cancellerie di Stati che dovrebbero dipingere le loro bandiere di rosso: quello della vergogna!
     Ma i giovani - tanti - non ci stanno a questo gioco ed hanno riempito piazze e strade d'Italia e di tanti altri paesi. Con loro le bandiere della Palestina e con loro - "trascinati" quasi a forza - quelle forze politiche e sociali che per troppo tempo hanno balbettato, hanno parlato molto ed agito poco ed a volte hanno agito al contrario di quanto la situazione richiedesse. Il protagonismo giovanile li ha costretti ad uscire, a metterci la faccia, ad inoltrarsi in un "fare" che li dovrebbe costringere a far attenzione a quanto faranno da ora in poi.
     Sono e siamo stati solidali con quei volontari che hanno messo a nudo la violenza - fisica ed anche di disprezzo per le regole - del governo israeliano e delle sue forze armate di occupazione, solcando le onde del mare che ci divide da Gaza, portando aiuti e solidarietà ad un popolo stremato e massacrato, fermati dalla forza bruta di un paese che sta prendendo in giro - in tutta tranquillità - un mondo intero! Ed anche quì tanti giovani, resistenti al potere di fare silenzio sui mali che ci stanno intorno, una lezione di democrazia che dovrebbe insegnare qualcosa a molti, a partire da chi della parola "democrazia" se ne fa un vanto ma poi la lascia morire di stenti ogni giorno....


.......ed ai giovani continuo e continuiamo a ritornare, li ritroviamo - come facciamo da tanti anni - nelle loro scuole, nelle aule, nei luoghi dove è giusto ricordare tanti eventi, per parlare di storia, per ricordare il dolore, per rivendicare la giustezza di reagire alle ingiustizie, quelle di un tempo e quelle di oggi, perchè l'ingiustizia non ha età, non nasce e non muore, semplicemente si rigenera, si aggiorna, assume facce diverse ma rimane la stessa di sempre: ingiustizia!
     Di questo e di altro ne abbiamo parlato (ieri, venerdì 31 ottobre) io e Matteo Pasi, responsabile dell'Associazione Pereira, ai professori, alle studentesse ed agli studenti delle terze A, B, C e D dell' I.C. "Carlo Bassi" di Castelbolognese, comune della provincia di Ravenna. Un incontro organizzato per approfondire quanto Matteo ed i suoi collaboratori di Pereira avevano già spiegato in un precedente contatto con gli studenti, nelle loro classi: la strage del 2 agosto 1980 avvenuta nella stazione di Bologna.
     Complessivamente una settantina di giovani che ci hanno seguito con attenzione, partecipando in silenzio alla rievocazione di ricordi lontani ma indimenticabili. Hanno seguito con rispetto ed interesse la mia testimonianza, il racconto di che cosa avvenne a Bologna, nella sua stazione, 45 anni fa, cosa provocò l'esplosione di quella bomba che i neofascisti dei Nar deposero in una delle sale d'aspetto e massacrando uomini, donne, bambini, devastando corpi e muri, violentando una città che nel passare di pochi minuti seppe reagire e dimostrare che si risponde alla violenza con la partecipazione, con i gesti di solidarietà e con quell'umanità estranea a coloro che hanno progettato quel massacro di cui furono complici anche personaggi ed organismi della nostra nazione e delle sue istituzioni.
     La storia di quel "37" che fu un caro amico con il quale condivisi ore ed ore di dolore e che seppe a suo modo mescolarsi tra le tante mani che scavavano, accompagnando nel loro ultimo viaggio quei corpi portati alla luce da chi muoveva pietre là dove avvenne la strage, l'hanno ascoltata con riguardo, nei confronti di chi la rievocava, rispettando l'emozione che viene sempre fuori quando il racconto approfondisce storie e sentimenti di chi era lì quel giorno così lontano eppure sempre vicino. Io li ringrazio perchè sono stati i giovani che hanno raccolto il richiamo a non essere indifferenti ed a reagire alle ingiustizie. Le loro domande, le loro strette di mano, i loro abbracci ne sono stati una prova.
     E' stata una mattinata importante e bella, con quei giovani e le loro/i loro docenti, con Matteo e l'Associazione Pereira. E' stato il mio inizio di un anno scolastico che sarà lungo, quindi...si ricomincia.

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La Scuola è intitolata al Dott.re Carlo Bassi

Il dott. Carlo Bassi nacque ad Argenta, in località Santa Maria Codifiume, il 19 dicembre 1878. Nel corso della prima guerra mondiale il dottor Bassi raggiunse il grado di capitano medico di complemento e fu nominato direttore dell’ospedale da campo n. 196. Per i meriti conseguiti gli vennero conferite due onorificenze: la Croce al Merito di Guerra e la nomina a Cavaliere dell’Ordine della Corona d’Italia. Nell’anno 1928 il dott. Bassi vinse il concorso per Medico Condotto e Primario dell’Ospedale Civile di Castel Bolognese, ove rimase sino al termine della seconda guerra mondiale, ricevendo nel 1944 la nomina a Commissario Prefettizio delle Opere Pie cittadine. La vita a Castel Bolognese scorse tranquilla sino alla sosta del fronte nell’inverno 1944-1945 quando il dott. Bassi spese gli ultimi mesi di vita al servizio della comunità sofferente del nostro Comune.

giovedì 17 luglio 2025

.....con i giovani di Libera

 Continuano i nostri incontri con la memoria e con la storia della strage del 2 agosto 1980.

 Oggi, in una struttura appartenente alla Congregazione Religiosa dei Dehoniani, nel quartiere San Donato di Bologna, ci siamo visti con i giovani di Libera, per raccontare a loro quanto accadde alla stazione della nostra città quarantacinque anni fa.

 Insieme a me c'erano Paolo Sacrati e Giovanni Zini, entrambi rimasti coinvolti, feriti, nell'attentato alla Stazione. In quella occasione Paolo perse mamma e nonna e dopo tanti anni il suo e quello di Gianni rimangono racconti carichi di emozione e di dolore per quanto hanno subito.

 Sette ragazze e sette ragazzi di Libera, di cui due di loro provenienti dal Benin mentre le altre e gli altri saliti fino a Bologna dalla Sicilia, da Roma, dalla Puglia e da altre provincie, seduti accanto a noi, in circolo, per non aver nessuno a capotavola e sentirci in tutto e per tutto uguali, uniti e legati dallo svolgersi del racconto, minuto dopo minuto. Il nostro racconto di quel giorno seguito con silenzio ed emozione da chi quel giorno non c'era ma vuole sapere e Paolo e Gianni lo hanno spiegato bene come nacque quel massacro, perchè, da chi fu concepito, organizzato, attuato e come vi si seppe opporre la loro Associazione nata per dare giustizia ed ottenere verità, perchè si sapesse chi, in questo nostro Paese, ha tramato contro la democrazia e ha sostenuto il progetto violento messo in piedi da neofascisti e complici di Stato.

 Un racconto, anche dalla mia voce, la memoria di come reagì una città, di come si oppose ad una ingiustizia e come si mise accanto a chi era stato colpito per dare affetto ed aiuto. 

E poi domande ed altre parti di quella storia che si intreccia anche con il crescere della loro generazione, quella di questi ragazzi che fanno i conti con le storture e le cose senza senso - per noi, ma non per chi le determina - di questo mondo vuoto di valori e che in loro mette paura ed allontanamento da quella necessità di farsi protagonisti del cambiamento. La politica per loro è un avversario che non sanno come combattere!

 E quando è arrivata l'ora di lasciarci abbiamo tutti avuto il sentore che l'incontro di oggi ci voleva, è stato utile, il loro impegno si è evidenziato nello star lì con noi con interesse ed anche nell'averci accolto non prima di aver discusso in gruppo che cosa avrebbero fatto oggi, una loro discussione che Paolo, Gianni ed io abbiamo percepito osservando la densità degli appunti segnati su quei tabelloni che erano alle nostre spalle e dai quali uscivano parole a noi famigliari: strage, P2, neofascismo, Gelli, Stato, depistaggi.....

 Li ringraziamo, tutte e tutti e con qualcuno di loro ci rivedremo tra non molto , a Marzabotto. 

 Ma io li ringrazio anche per ....quel gustoso piatto di maccheroni conditi con le zucchine che hanno voluto offrirmi, seduto tra di loro, continuando a parlarci....

venerdì 13 giugno 2025

BOMBE E SILENZI

 A chi giova aprire un'altro fronte di guerra?

Perché Israele non viene fermato in questa sua furibonda, criminale, assurda, ingiusta corsa al massacro di un popolo in Palestina ed ai continui bombardamenti che, indisturbato, compie in Libano, in Siria, nello Yemen ed ora in Iran? Perché?

La politica se ne guarda bene dal condannare, con fermezza, se ne guarda bene dall'imporre il rispetto delle norme internazionali, non ci pensa minimamente di applicare sanzioni e misure diplomatiche che fermino la mano dei macellai di Tel Aviv!

Israele ha la bomba! Quella atomica! Qualche centinaio sta nei suoi silos, pronte all'uso. Eppure bombarda, con ordigni di una tonnellata, centri di ricerca, case e strutture civili ma il mondo si preoccupa della (non) bomba iraniana e fa silenzio su quelle di Israele.

Che Netanyahu sia un criminale lo dicono ormai certi organismi internazionali ma cala il silenzio. Che stia compiendo un genocidio in Palestina lo dicono emeriti personaggi e organismi internazionali eppure cala il silenzio. 

Il nostro governo agisce in modo servile e complice, non prendendo con decisione le distanze dai massacratori e non si scosta dal complice invio di armi mentre a Gaza le stesse armi uccidono!

Per quanto ancora durerà questa ingiustizia?

martedì 10 giugno 2025

EDUCARE ATTRAVRSO I LUOGHI. Un progetto che si regge sulla collaborazione e sull'amicizia

      E' stato un buon incontro quello di ieri pomeriggio a Villa Torchi di Corticella, nella saletta che dista solo pochi passi da quella lapide che ricorda le più piccole vittime della strage del 2 agosto 1980.

     La nostra "tavola rotonda" (ma c'erano solo le sedie, poste però rigorosamente in cerchio proprio come Re Artù scelse di fare perchè non ci fosse chi era più importante degli altri!) aveva come ordine del giorno la valutazione di come era andato l'anno scolastico appena concluso e con quali propositi ed idee ci apprestiamo a preparare quello che verrà, da inizio settembre in poi. 

     Stiamo parlando dei nostri incontri con gli studenti delle scuole elementari, medie e superiori e del bilancio da trarre dopo aver avuto 222 appuntamenti ed aver incontrato complessivamente 9602 studenti di ogni ordine e grado, compresi quelli che al termine dell'anno scolastico ci hanno invitati ad assistere alla presentazione dei progetti da loro realizzati sulla base delle lezioni sulla strage alla stazione di Bologna.

Nel corso del precedente anno scolastico gli incontri erano stati 164 con un totale di 7946 studenti coinvolti e basta questo dato per farsi una idea di come il 2024-2025 sia stato un anno alquanto pieno, faticoso ed a volte anche difficile da portare fino in fondo, ma ce l'abbiamo fatta con la grande collaborazione che si è confermata tra i nostri docenti (tutti, quelli antichi e quelli recenti) e tutti i testimoni alternatisi per settimane e mesi in questo entrare ed uscire da aule, sale e marciapiedi della immancabile "Stazione Centrale 2 agosto 1980" di Bologna! 

     Pur di offrire ai nostri ragazzi "piccoli, medi e grandi" la possibilità di venire a conoscenza di un arco di storia e di un fatto di inaudita gravità - il terrorismo e la strage di Bologna -  ma "maltrattati" dai programmi scolastici, l'impegno di Cinzia Venturoli, Rossella Ropa, Antonella Beccaria, Luca Palestini, Alberto Murmura, Giovanni Mulargia, Michele Sgobio e Paolo Maoret - i nostri fantastici docenti - ha incontrato la collaborazione di  tutti noi testimoni - non più in grande numero ma coscienti di quanto andava fatto - dando forza ancora una volta all'intenzione di tenere in vita questo progetto mettendo a disposizione quella forza, quel tempo e quell'impegno che ognuno di noi ha potuto dare e questo ha permesso di fare quanto probabilmente - e purtroppo - non saremo in grado di ripetere per il peso che il tutto ha comportato.

     Ci prepareremo per il prossimo anno. Ci saranno dei cambiamenti ma non delle rinunce. Rivedremo calendario, presenze, disponibilità e quantità di ciò che vogliamo continuare a fare. Incontri con la storia e testimonianze di quanto ancora è nella nostra memoria resteranno il fulcro del progetto "Educare attraverso i luoghi" e saremo come sempre presenti...in classe e pronti a fare il nostro dovere, per non dimenticare e per mantenere forte il ricordo di vittime e feriti, 45 anni dopo la strage.

E ci darà ancor più forza quell'amicizia, quella collaborazione suggellata anche da quello stare insieme, di fronte ad una pizza ed un bicchiere di birra, come abbiamo fatto ieri, in serata, per chiudere un giorno importante ed anche bello.

giovedì 5 giugno 2025

E L'ULTIMO CHIUDA...L'AULA!

     Abbiamo terminato gli incontri. Abbiamo finito con un bel gruppo di studentesse venute da Modena.

     Abbiamo chiuso l'anno scolastico, IL NOSTRO anno scolastico, quello fatto di incontri, lezioni, testimonianze, viaggi nel territorio dentro e fuori Bologna, alla Stazione e nelle sale del Comune, vicino ma anche lontano, di mattina e di pomeriggio e poi ospitati nelle classi ed invitati in sale mensa o aule magne per rivederli e constatare come abbiano messo a frutto il senso degli incontri con i quali abbiamo ricordato la strage del 2 agosto 1980. Abbiamo apprezzato i loro piccoli-grandi progetti fatti di tante idee e voglia di lasciare qualcosa di loro pur di far capire a tutti noi che il nostro messaggio è entrato a far parte della loro sensibilità e non dimenticheranno.

     In tutti questi mesi siamo stati con gli scolari delle quinte elementari, con gli studenti delle terze medie e con quelli più grandi, quelli degli Istituti Superiori, licei o professionali . Bambine e bambini, ragazzi intenti ad affrontare il passaggio tra l'infanzia e la gioventù e poi quelli più maturi, giovanotti e ragazze di tutto rispetto che entrano nella fase più delicata ed importante della loro crescita, del corpo e della mente.

     E con loro le maestre, i maestri, quelle/i che provengono da metodi didattici che stanno lasciando il posto alla modernità - mica sempre esente da critiche! - e che si confrontano quotidianamente con gli stili e metodi di insegnamento dei nuovi e giovani  insegnanti, quelli di questi tempi dominati non più dalla lavagna e dal gessetto ma dal cavetto infilato nella porta Usb del computer e dallo schermo digitale appeso alla parete! E professoresse, professori che ci portano schiere di quei loro giovani che tirano sù con impegno e fatica perchè il mondo che sta intorno a loro ed a noi rende difficile il rapporto con i giovani, nella pratica, nel linguaggio, nei comportamenti ed anche in quel minimo di valori - come il rispetto per l'altro - che non sempre trova quel posto che dovrebbe avere nel corso di lezioni e confronti tra chi insegna e chi impara.

     Comunque sia, questo anno scolastico è finito ed oggi possiamo dire che la fatica di portarlo a termine - per i nostri stupendi docenti e per noi testimoni - è stata veramente tanta. In qualche momento ce la siamo vista di non riuscirci ma il progetto che ci tiene insieme da anni è talmente importante che non sarebbe stato giusto mollare la presa ed allora (come dice un film) "stringi i denti e vai"!

     I nostri incontri sono terminati con le sedici ragazze della 5aE dell'Istituto Superiore "F. Selmi" di Modena  e con Barbara e Federica, le loro due professoresse che ieri, mercoledì 4 giugno, le hanno portate da noi, a Bologna.

Una classe di future biologhe ma con tendenza anche alla conoscenza dell'Anatomia, materie di studio che non hanno tolto a nessuna di loro la convinzione che venire da noi per ascoltare una storia di 44 anni fa non è tempo perso! E così è stato e noi - Rossella Ropa ed io - ne abbiamo potuto raccogliere tutta la loro serietà nel seguire, passo dopo passo, la ricostruzione della strage alla stazione, come avvenne e come divenne quel fatto grave, doloroso, politicamente ed umanamente assurdo, un pezzo di storia che ha cambiato il volto di una città ma anche di tanta della sua gente. Atti di terrorismo, organizzazioni neofasciste, progetti per un paese che si voleva bloccato in quella sua lunga marcia nella democrazia, uccisioni, colpevoli, stragi e tante vittime nella storia e nella testimonianza raccontata per far capire alle giovani modenesi di ieri cosa accadde a bologna alle 10.25 del 2 agosto 1980. E' stata Rossella a lasciare quell'ultima impronta del nostro insistere con la storia della strage ed a me è toccato l'onore di lasciare l'ultima testimonianza dell'anno scolastico 2024.2025 mentre alle allegre e splendide ragazze e docenti del Selmi - che quì ringraziamo - è toccata la sorte di chiudere il calendario degli incontri.

     Ora tireremo le somme di tutto quello che è stato fatto e di quanto andrà fatto per mantenere vivo ed operoso questo progetto "Educare attraverso i luoghi", ma questo è l'inizio di un'altra "avventura" che avremo tempo di raccontare.

     Nel frattempo, guardiamo il mondo....e continuiamo a NON restare indifferenti di fronte al male che circonda tutti noi.

DA RAVENNA PER ASCOLTARE STORIE DI UNA STRAGE

    Con l'incontro avvenuto ieri, lunedì 3 novembre 2025, è ripartito il progetto "educare attraverso i luoghi" rivolto agli s...