Prima collaborazione con Paolo Maoret, lui ad insegnare la storia ed io a trasmettere memoria, quella della strage alla stazione di Bologna. Da quanto mi ha detto Paolo, dopo l'energica stretta di mano che mercoledì 3 dicembre ci siamo scambiati davanti al binario numero uno della stazione di Bologna, per lui era anche la sua prima esperienza di docente che collabora con il progetto "Educare attraverso i luoghi", quel percorso didattico che vede in collaborazione la Regione, il Comune di Bologna e l'Associazione tra i Famigliari delle Vittime e che ci fa incontrare con tanti studenti delle scuole di ogni ordine e grado per parlare non solo di quanto accadde il 2 agosto 1980 alla stazione di Bologna ma anche per entrare nella storia di quei decenni che vanno dagli anni '60 fino ad oltre gli anni '80 del secolo scorso.
Quella mattina abbiamo - Paolo ed io - dovuto tener fede al nostro impegno non perdendo mai di vista il quadrante del nostro orologio. Il tempo a disposizione non era tanto perchè studentesse e studenti delle 5aH e 5aI dell'IIS "Scaruffi-Levi e città del Tricolore" hanno potuto raggiungerci alle 9.30 mentre una delle due classi avrebbe dovuto separarsi da noi a mezzogiorno per far rientro a Reggio Emilia, città dove si destreggiano con l'indirizzo in Ragioneria.
La mia testimonianza è sempre densa di momenti emotivi. E' il racconto di un autista di autobus proiettato dal destino dentro quelle ore tremende di sofferenza e di risposta attiva, per portare soccorso e per non farsi vincere dalla violenza di neofascisti e complici annidati dentro i servizi di questo nostro Stato. Un contributo dato trasportando corpi senza vita, per ore ed ore, mescolato a tanta gente che faceva altro ma con lo stesso scopo di non girarsi indietro e di portare aiuto a chi aveva bisogno. Un autobus della linea 37 che intrecciava il proprio andare avanti ed indietro con quelle tante mani che scavavano. Fu una risposta corale, la risposta di una città violentata ma reattiva, consapevole che il messaggio terrorista non doveva passare!
E loro, ragazze e ragazzi? Il poco tempo non gli ha impedito di rivolgerci - facendosi intorno a noi - le ultime domande, dar senso a qualche loro curiosità e voler conservare il ricordo di questo nostro incontro con qualche foto che Laura, Paola ed Elisabetta sono state prontissime a girarci, per tener vivo un legame che non è mai fatto solo di parole - quelle che proviamo a dire noi - ma anche di sorrisi. Hanno fatto onore a quella città da cui ci viene il tricolore.
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La scuola è intitolata a Gasparo Scaruffi
Gasparo Scaruffi, nato a Reggio Emilia il 17 maggio 1519, è stato un economista italiano.
Ebbe l'appalto per la coniazione della monete a Reggio Emilia ed è noto per aver elaborato uno studio sulle difficoltà pratiche derivate dalla pluralità delle monete con diverso contenuto in oro e aver proposto una riforma monetaria, in base alla quale vi sarebbe dovuta essere una moneta universale, alla quale tutte le altre si sarebbero rapportate come multipli o sottomultipli.![]()
Espose le sue idee nell'opera L'Alitinonfo (dal greco "vero lume"), pubblicata a Reggio Emilia nel 1582 dall'editore Hercoliano Bartoli.
Morì a Reggio Emilia il 20 settembre 1584
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