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venerdì 5 dicembre 2025

IL TRICOLORE DEGNAMENTE RAPPRESENTATO...

    Prima collaborazione con Paolo Maoret, lui ad insegnare la storia ed io a trasmettere memoria, quella della strage alla stazione di Bologna. Da quanto mi ha detto Paolo, dopo l'energica stretta di mano che  mercoledì 3 dicembre ci siamo scambiati davanti al binario numero uno della stazione di Bologna, per lui era anche la sua prima esperienza di docente che collabora con il progetto "Educare attraverso i luoghi", quel percorso didattico che vede in collaborazione la Regione, il Comune di Bologna e l'Associazione tra i Famigliari delle Vittime e che ci fa incontrare con tanti studenti delle scuole di ogni ordine e grado per parlare non solo di quanto accadde il 2 agosto 1980 alla stazione di Bologna ma anche per entrare nella storia di quei decenni che vanno dagli anni '60 fino ad oltre gli anni '80 del secolo scorso.

     Quella mattina abbiamo - Paolo ed io - dovuto tener fede al nostro impegno non perdendo mai di vista il quadrante del nostro orologio. Il tempo a disposizione non era tanto perchè studentesse e studenti delle 5aH e 5aI dell'IIS "Scaruffi-Levi e città del Tricolore" hanno potuto raggiungerci alle 9.30 mentre una delle due classi avrebbe dovuto separarsi da noi a mezzogiorno per far rientro a Reggio Emilia, città dove si destreggiano con l'indirizzo in Ragioneria.

                                                            
     Ci hanno sorpreso, tutti loro ed anche Laura, Paola ed Elisabetta, le tre prof che li hanno accompagnati in questo incontro, in quanto l'interesse dimostrato da queste/i 43 giovani ci è stato di grande aiuto, tanto a Paolo quanto a me stesso, per ricostruire una storia intensa e piena di particolari, di fatti e personaggi, di situazioni drammatiche ed anche dolorose, di risvolti non solo storici ma anche umani ed intrisi di solidarietà ed umanità. Condensare tutto questo ed altro nell'arco di due ore è difficile , Paolo ce l'ha messa tutta, prima in stazione e poi anche nella grande sala del Comune dove ha ultimato la sua lezione sul terrorismo di quel tempo  così lontano ed impossibile da immaginare per chi non c'era e fatica a raccapezzarsi quando ti si raccontano storie e si fanno nomi: Gelli, Mambro, Fioravanti, Bellini, servizi segreti, depistaggi, processi, condanne, libertà assurde. Servirebbero ore  ed ore per poter dare un senso compiuto a fatti che chi ha i capelli bianchi ben ricorda ma la stessa cosa non la si può dire per coloro che hanno visto la luce  in questo nuovo millennio!

     La mia testimonianza è sempre densa di momenti emotivi. E' il racconto di un autista di autobus proiettato dal destino dentro quelle ore tremende di sofferenza e di risposta attiva, per portare soccorso e per non farsi vincere dalla violenza di neofascisti e complici annidati dentro i servizi di questo nostro Stato. Un contributo dato trasportando corpi senza vita, per ore ed ore, mescolato a tanta gente che faceva altro ma con lo stesso scopo di non girarsi indietro e di portare aiuto a chi aveva bisogno. Un autobus della linea 37 che intrecciava il proprio andare avanti ed indietro con quelle tante mani che scavavano. Fu una risposta corale, la risposta di una città violentata ma reattiva, consapevole che il messaggio terrorista non doveva passare!

     Le ragazze ed i ragazzi dello Scaruffi che  avevamo a pochi metri da noi, hanno raccolto il messaggio di Paolo Maoret, il mio ed anche di Paolo Lambertini - Presidente dell'Associazione - passato di lì casualmente  e offertosi di trasmettere a tutti noi le poche parole che il tempo gli ha concesso per illustrare i tratti somatici dell'Associazione che presiede da pochi mesi. Parole dense di impegno e di convinzione ma sempre molto umane e mai superficiali con le quali  ha dato uno spaccato di quanto sia  difficile continuare a battersi per la verità e per la giustizia in un paese dove verità e giustizia sono parole spesso vuote e senza futuro.

     E loro, ragazze e ragazzi? Il poco tempo non gli ha impedito di rivolgerci - facendosi intorno a noi - le ultime domande, dar senso a qualche loro curiosità e voler conservare il ricordo di questo nostro incontro con qualche foto che Laura, Paola ed Elisabetta sono state prontissime a girarci, per tener vivo un legame che non è mai fatto solo di parole - quelle che proviamo a dire noi - ma anche di sorrisi. Hanno fatto onore a quella città da cui ci viene il tricolore.

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La scuola è intitolata a Gasparo Scaruffi

Gasparo Scaruffi, nato a Reggio Emilia il 17 maggio 1519, è stato un economista italiano.

                           

Ebbe l'appalto per la coniazione della monete a Reggio Emilia ed è noto per aver elaborato uno studio sulle difficoltà pratiche derivate dalla pluralità delle monete con diverso contenuto in oro e aver proposto una riforma monetaria, in base alla quale vi sarebbe dovuta essere una moneta universale, alla quale tutte le altre si sarebbero rapportate come multipli o sottomultipli.

Espose le sue idee nell'opera L'Alitinonfo (dal greco "vero lume"), pubblicata a Reggio Emilia nel 1582 dall'editore Hercoliano Bartoli.

Morì a Reggio Emilia il 20 settembre 1584

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