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giovedì 11 dicembre 2025

IN CLASSE CON IL 37

      "Matricola 4030" è il titolo di una pubblicazione scritta da una giovane donna di nome Emanuela Susmel,

una bolognese che ama scrivere romanzi e piccole favole ma che con questo suo recente libro ha voluto imprimere sulle sue pagine ciò che per tanto tempo si è tenuta dentro, l'esternazione di un sentimento di condivisione dei valori, dei sentimenti, delle emozioni che furono il motivo che spinse tante persone a dare il meglio di loro stessi in una giornata che non potrà mai essere dimenticata: il 2 agosto 1980, il giorno della strage, il giorno dell'attentato neofascista alla stazione di Bologna.

     Il sabato di quell'anno Emanuela aveva 10 anni, abitava poco lontano dal centro di Bologna, era per la strada in compagnia della mamma e la cosa che la colpì fu l'andarivieni di ambulanze e mezzi di soccorso ed il parlare sommesso di passanti che dicevano di una "caldaia" esplosa alla stazione dei treni non immaginando che di ben altro si sarebbe trattato, ma poi gli anni della gioventù presero il sopravvento e quel ricordo si affievolì per riprendere importanza molti anni dopo, nel 2022, quando decise di partecipare al concorso letterario "Racconti liberi" per tradurre in parole quella sua sensibilità che il sentir parlare della strage, delle vittime, dei soccorsi e di un autobus che fu parte di essi risvegliò in lei. 

     E così, Emanuela scrisse. Scrisse un po' di pagine in formato A4 dando voce ad un mezzo che voce non ha: l'autobus della linea 37 che quel 2 agosto 1980 trasportò corpi senza vita, per tutto il giorno. Era lui che parlava, era lui che si raccontava e raccontava di tanta gente che accorse e soccorse chi aveva bisogno di aiuto, accanto a lui, con lui, come quell'autista che mise le mani sul suo volante e lo aiutò per ore ed ore a fare il proprio dovere, con animo e con destrezza, per fare le cose per bene, per farle con umile umanità.

     Il lavoro di Emanuela venne selezionato, insieme a pochi altri, per essere pubblicato in un'antologia, cercò l'autista di quell'autobus, mi trovò e ne nacque una bella amicizia e la consapevolezza che quanto era dentro quel suo racconto non poteva finire solo in un cassetto ma essere fatto conoscere, diventare strumento di conoscenza di un avvenimento che non deve essere dimenticato, arricchendone il contenuto con altre note di interesse e facendolo diventare un libro, di dimensioni modeste ma a tutti gli effetti degno di essere letto, discusso e conservato, un libro che lei decise di dargli come titolo

"Matricola 4030, per non dimenticare". 

     Perchè "Matricola 4030"? Perchè quella è la "carta d'identità" che distingue quell'autobus dagli altri, l'unico modo per non confonderlo mai con nessun'altro!

     Una volta dato alle stampe, "Matricola 4030" ha cominciato a viaggiare, è stato portato ad amici, ha fatto parlare di sè tra gli ombrelloni del mare, tra le sedie di un oratorio, è stato presentato in librerie e a molte iniziative di vario genere, fatto conoscere sui social fino ad arrivare...sui banchi delle scuole! Sì, proprio come è avvenuto ieri quando - insieme ed Emanuela - anch'io ho accompagnato il 37 nascosto tra le pagine del libro giallo-rosso (i colori degli autobus Atc degli anni '80) fin dentro la scuola media "Il Guercino" che sta tra San Lazzaro e Bologna, per rivitalizzarne la storia raccontandola ai ragazzi che, con i loro professori, hanno così ascoltato la ricostruzione di quanto accadde in stazione a Bologna il 2 aqosto 1980 e quale contributo diede quell'indimenticabile "caro amico" che è l'autobus matricola 4030.

     La bella presentazione fatta da Emanuela, la sua storia di ragazzina e poi donna, mamma,  chiamata a fare i conti con una storia ben più grande e dolorosa e poi l'impegno, come bolognese e come scrittrice, per dare un senso ad una passione grande quale quella di scrivere ma farlo con la mente rispettosamente collegata al ricordo di un giorno di dolore e di grande risposta civile ed umana. E, insieme, ce l'abbiamo fatta. Ragazze e ragazzi delle terze B, D, E ed F ci hanno seguito con attenzione e con rispetto e per questo li ringraziamo. I loro professori ed in particolare Noemi, la prof  che ci ha guidato dentro le aule della sua scuola, hanno contribuito alla piena riuscita del nostro appuntamento con la storia. Anche a loro il nostro grazie!

      "Matricola 4030", da ieri, non farà solamente parte del materiale scolastico della Media "Guercino" ma avrà una sua degna collocazione anche negli scaffali delle librerie di quelle ragazze e di quei ragazzi che hanno voluto portarselo a casa, autografato dalla sua autrice come si fà per un libro importante, per non dimenticare....  

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La scuola è intitolata a "Il Guercino"

Giovanni Francesco Barbieri, noto anche con lo pseudonimo di Il Guercino, nacque a Cento il 2 febbraio 1591. E' stato un pittore italiano. In continuità con i Carracci, Guido Reni, Francesco Albani, Domenichino e Lanfranco, è uno dei grandi pittori di scuola emiliana, nonché tra i più propositivi autori nella Roma barocca, contribuendo con le sue opere allo sviluppo di tale movimento artistico su tutto il panorama italiano.

Guercino morì Bologna il 22 dicembre 1666lasciando un'eredità duratura nel mondo dell'arte.


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