Agli studenti del Liceo Statale "Rinaldo Corso" di Correggio (Reggio Emilia) la storia piace. Lo deduco da come hanno seguito con notevole interesse, da come si siano lasciati coinvolgere e da come abbiano "tenuto botta" alle quattro ore dell'incontro che hanno avuto con Rossella Ropa e con me ieri, venerdì 23 maggio, per parlare del 2 agosto 1980 e più in generale per ascoltare una ricostruzione di quegli anni in cui le grandi partecipazioni popolari a lotte e manifestazioni per ottenere più diritti e maggiori spazi di democrazia furono violentemente interrotti da una stagione di sangue e di violenza.

Alcuni dei loro quattro professori presenti nel gruppo già li conosciamo e nel rivederli abbiamo avuto la certezza che l'incontro avrebbe dato buoni risultati, conoscendone l'impegno e la serietà. E così è stato!
Erano in trentotto, ragazze e ragazzi. Frequentano la 5aB e 5aC ed i primi hanno scelto come indirizzo le materie Scientifiche mentre quelli della 5aC hanno aggiunto - alla materia scientifica - anche Scienze Applicate. Niente male come impegno ma anche niente male quello che ne verrà da questa loro maturazione...intellettuale!
Ciò che Rossella ed io abbiamo notato in loro, già in quella prima parte dell'incontro che, come sempre, si tiene davanti a quel muro giallo della Stazione Centrale di Bologna che segna il luogo in cui avvenne l'esplosione della bomba alle 10.25 di un sabato di 44 anni fa, è stata la loro compostezza, la loro attenzione nell'ascoltare la lezione di storia che Rossella si apprestava a fare, segno che il grande lavoro fatto da bravi professori e professoresse aveva aperto in loro quello spazio di interesse per la storia e per le storie vissute che andiamo sempre cercando quando abbiamo gli incontri.
Il luogo e i simboli della memoria sono passati dalle parole di Rossella alle loro menti attente e riflessive. Lo abbiamo percepito facendo caso a quelle domande ed a quei loro rilievi pieni di significato. La storia della strage, delle vittime, dei soccorsi, della dedizione di tanta gente, quella degli attentatori e delle loro folli idee di rovesciare una democrazia, la demenziale e fascista relazione di uomini dello Stato con persone che del terrore hanno fatto la loro ragione di vita, le macchinazioni folli di gente che ancora oggi prova a mettere indagini e sentenze processuali in discussione e che troppo spesso trovano sostegno nelle assurde dichiarazioni che politici in carica hanno il coraggio di rilasciare, hanno fatto parte del nostro incontro ed è stato con grande piacere che li abbiamo visti interessati, quasi che con il loro silenzioso ascoltare quella lezione ammettessero la necessità di colmare un vuoto nel loro sapere.

E' finita dopo molti minuti dalla mia testimonianza. Da quell'incontro sembrava non volessero andarsene. Rossella li ha tenuti lì per dire dei processi, delle condanne, di uomini e donne colpevoli di quell'attentato, di personaggi dentro e fuori da quella storia, di probabili complici ed inesistenti colpevoli, di finanziamenti milionari e ricatti, di documenti scomparsi e riapparsi e di altre piccole storie che compongono quel gigantesco puzzle che è la stagione della violenza e delle stragi che ha visto in Bologna il luogo del suo massimo epicentro.
Sono le ultime settimane anche per gli studenti del "Corso". Esami difficili li attendono, avranno molto a cui pensare e su cui spremere la loro mente. Però sono certo che quel loro incontro di ieri con noi e con "quella" storia rimarrà vivo nel tempo che sta davanti a questi giovani di Correggio.
Nessun commento:
Posta un commento