Siamo a maggio, siamo in dirittura finale con l'anno scolastico 2024-2025. Gli studenti cominciano a prepararsi, chi per "traslocare" alle superiori, chi per il grande salto che li porterà nelle aule universitarie e tutti - professori compresi - sono impegnati non solo a stilare un bilancio di quanto fatto ma anche a concretizzare propositi pensati ed elaborati nel corso di questi mesi di studio.
E, tra le tante cose a cui pensare, c'è anche come realizzare quei progetti ideati per dare concretezza a quanto promesso nel corso degli incontri avuti con i nostri docenti di storia e con i testimoni che li hanno aiutati a capire, conoscere, reagire a quella storia della strage del 2 agosto 1980, la strage alla stazione di Bologna, un fatto drammatico che hanno potuto "rivivere" indirettamente attraverso la visita al luogo della memoria (l'ala ovest e la sala d'aspetto della stazione di Bologna) ed osservando alcuni di quegli oggetti che di quel giorno ricordano i momenti salienti (l'orologio fermo alle 10.25, la lapide con i nomi delle vittime, le targhe celebrative, l'autobus della linea 37...). Tante parole ascoltate, tante cose viste e da questo ha cominciato a nascere in loro la voglia di lasciare una traccia del loro interesse per questo avvenimento di quarantacinque anni fa, realizzando qualcosa da lasciare a testimonianza del loro impegno, della loro partecipazione affinchè ci si ricordasse che la strage è anche parte della LORO storia e non solo di chi ha i capelli bianchi.
Venerdì 9 maggio 2025
UFFICI DELL'AZIENDA TPER-BO, ORE 10.30 DEL MATTINO.
Sono in 16, studentesse e studenti dell'Accademia Belle Arti di Bologna. Con loro c'è il prof. Tommaso Bonaventura ed a fare da "madrina" dell'incontro una carissima persona che conosco da tanti anni e della cui amicizia vado orgoglioso: la Dott.ssa Roberta Caldana, responsabile della Comunicazione Esterna di Tper. Che cosa si propongono di fare questi giovani ed il loro professore? Me lo spiegano in modo molto semplice ma con una grande convinzione.
Il loro intento è ricordare la strage del 2 agosto 1980 facendo un'opera artistica (loro, d'altronde, artisti lo sono, di studio e di fatto!) fissando su nastro e su pellicola il ricordo del nostro incontro, ovvero una intervista al sottoscritto ed una foto - ma una foto "speciale" di cui non voglio quì rivelare i particolari perchè saranno loro a farlo! - all'autobus matricola 4030, meglio noto come l'autobus 37 che servì al trasporto delle persone senza vita il giorno della strage.
Studenti e professore hanno già fatto visita all'autobus, nella sua dimora nel deposito di Battindarno. Hanno ascoltato il racconto di chi lo custodisce con cura e di chi lo ha rimesso in salute (dopo anni di abbandono) con amore. Lo hanno fotografato e poi sono venuti a cercare me per fare un po' la stessa cosa, ovvero sentire dai miei ricordi cosa avvenne quel giorno e quale fu la reazione a quanto stava accadendo. Oltre due ore di conversazione, rispondendo alle domande che Federica, una delle studentesse a cui era stato demandato questo compito, con gentilezza e premura mi rivolgeva e con un clima che minuto dopo minuto faceva salire il livello dell'emozione provocata dal ricordo dei momenti più drammatici di quel sabato lontano nel tempo ma indimenticabile.
E mentre scorreva il tempo, anche la gradita visita dell'Ing. Bottazzi e di Giorgio Lenzarini - due persone che hanno avuto un ruolo fondamentale nella storia e nella valorizzazione di quell'autobus, dopo il 2 agosto 1980 - ha completato come meglio non si poteva quel clima di grande condivisione di un fatto che rimarrà per sempre nella memoria di tutti.
Ora la palla passa a loro, studenti e professori delle Belle Arti. A noi non resta che attendere di vedere la realizzazione del progetto. Per ora li ringrazio tutti così come ringrazio la Dott.ssa Caldana, Giorgio e l'Ing Bottazzi per avermi coinvolto in tutto questo.
AULA MAGNA DEL LICEO "E. FERMI" DI BO, ORE 15 DEL POMERIGGIO
Dalla Tper di via Saliceto, un salto in via Mazzini, l'entrata in perfetto orario nei corridoi del liceo e quì l'incontro con la Prof. Silvia Gruppioni, coordinatrice dell'iniziativa degli studenti delle classi 4aI e 5aL il cui progetto "Bologna e la strage del 2 agosto 1980" è stato presentato al pubblico ed a tutto il corpo docente oltre che al resto degli studenti del Liceo Fermi di Bologna.

Due interviste - a Lambertini e Sacrati - hanno fatto da clou al lavoro progettuale di queste ragazze e ragazzi. Si sono improvvisati giornalisti per dare la possibilità a tutti i presenti di ascoltare le storie di chi quel giorno rimase ferito non solo nel fisico ma anche negli affetti più profondi. Due storie che sono state ascoltate in silenzio così come con attenzione sono state ascoltati gli interventi di entrambi i testimoni che hanno ricordato quanto è emerso dalle ultime sentenze e l'importante lavoro di coinvolgimento dei giovani di tutte le scuole.
Essere stato invitato - e per questo ringrazio la prof Gruppioni e tutti i suoi ragazzi - è stato un gesto di grande affetto, un affetto che ho provato di restituire a loro con le poche parole che ho rivolto a tutti e con la speranza che siano state interpretate dai giovani come incoraggiamento a non girarsi mai indietro di fronte a qualsiasi ingiustizia!
Il progetto degli studenti della 4aI e 5aL del Fermi chiude il loro anno scolastico, testimonia il loro impegno solidale ed a ricordo di un avvenimento appreso dal racconto di altri ma rimarrà vivo nella loro mente per l'essere stati protagonisti - seppur indiretti - di uno degli avvenimenti che da 45 anni continua a coinvolgere la nostra città e la sua gente.
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