Ben pochi sono stati gli organi d'informazione che in questi giorni si sono ricordati di una data importante, il 30 aprile 1975. Cinquant'anni trascorsi ed il ricordo di una guerra di liberazione popolare
che raccolse l'attenzione ed anche il protagonismo di grandi masse, di giovani, di lavoratori e di tanta gente sparsa in ogni angolo del mondo, che della democrazia e della libertà fece il proprio vessillo da sventolare in ogni luogo ed in ogni occasione.Il 30 aprile scorso il Vietnam - da Hanoi ex capitale del Nord Vietnam a Ho Chi Minh City, l'ex Saigon del sud - ha festeggiato il 50° anniversario della Vittoria popolare conquistata con la lunga e sanguinosa lotta di liberazione condotta dai Vietcong e dall'Esercito del Nord Vietnam per riunificare il nord ed il sud del paese e sconfiggere il potente contingente americano e l'alleato governo fantoccio che per anni lo sostenne alla guida del sud Vietnam.
Chi ha i capelli bianchi ricorderà certamente quei momenti, quella foto emblematica del carro armato nord vietnamita seguito dai partigiani Vietcong che sfondò i cancelli dell'ambasciata Usa a Saigon mentre una fila interminabile di funzionari e gente corrotta e complice delle condotte criminali dei governi filo-americani succedutisi negli anni si spintonavano a forza per accaparrarsi un posto sugli ultimi elicotteri che decollavano dal tetto dell'ambasciata, segnando la fine di un incubo ed iniziando un nuovo capitolo di storia, dopo decenni di sangue, sofferenza, torture, distruzione ambientale di un paese e negazione del più elementare dei diritti: quello di poter scegliere il proprio futuro!
Pochi dei nostri giornali hanno dato spazio a questo anniversario, pochi telegiornali lo hanno ricordato ma quella che fu la nostra generazione non dimentica. Non lo fa perchè quegli anni furono anche per noi un momento di grande crescita culturale, politica, di sostegno ai valori di giustizia e libertà, percorremmo le piazze e le strade d'Italia gridando il sostegno al popolo vietnamita, ci organizzammo e portammo il nostro aiuto raccogliendo il denaro utile ad acquistare chinino, per combattere malaria ed aiutare chi combatteva nelle risaie e nelle paludi vietnamite, innalzammo il vessillo rosso con la stella a sostegno di quel popolo che con i fucili combatteva contro Napalm, bombe e razzi!
Quella lotta dei vietnamiti per la loro libertà si trasformò in lotta anche per la nostra libertà. Il mondo così grande divenne piccolo e per noi è un grande momento emotivo ricordare ciò che accadde, quel popolo con i sandali che vinse il più potente esercito della terra e la speranza di un futuro migliore......una speranza che dovrà continuare a fare i conti con quelle ingiustizie non ancora sconfitte.
Gridavamo "Hooo Chi Miiinh" nelle grandi manifestazioni che la sinistra italiana organizzava. Oggi vale la pena ancora dire "Viva l'eroica lotta del popolo vietnamita!".
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