Visualizzazioni totali

martedì 4 marzo 2025

STORIA DI UNA STRAGE TRA LE CLASSI DEL LANFRANCO

     Incontrare studenti modenesi a Bologna? Lo abbiamo già fatto tante volte e continueremo a farlo.

    Incontrare studenti modenesi a Modena, nelle loro classi? Non avviane spesso ma anche questo lo abbiamo già fatto e sono certo che avverrà ancora.

    Certo che andare a Modena, essere presenti puntualmente alle ore 9 quando iniziano le loro lezioni, ha richiesto una alzataccia dal momento che chi è andato a fare lezione di storia - CINZIA VENTUROLI - e chi ha portato una testimonianza sul sabato 2 agosto 1980 - io, Agide - abita ben fuori Bologna, nella pianura molinellese e nella periferia imolese. Quindi...si viene da lontano!

    Questa premessa per dire che sì, l'alzataccia fatta da Cinzia e dal sottoscritto ieri 3 marzo 2025 c'è stata ma ne è valsa la pena. E' valsa la pena di sobbarcarci quasi due ore di auto, accodarci nelle file interminabili del traffico sulle strade che dal bolognese portano a Modena, avendo come compagno di viaggio un navigatore che sabotava troppo spesso la nostra conversazione e portare pazienza se c'era il frettoloso che ti faceva sorpassi azzardati! Un paziente  viaggio premiato con l'arrivo  - ore 8.55, puntualissimi - davanti all'ingresso dell'Istituto dove studiano ragazze e ragazzi modenesi della Scuola Media "Lanfranco", periferia di Modena, scuola che conosciamo e professori/esse che conosciamo in parte e, tra questi, le prof che sapevano del nostro arrivo e ci stavano aspettando.

                                                  

    Simona Ansaloni, che oltre ad essere una brava prof è per noi anche una cara amica, dopo averci salutati ed offerto un "risvegliante" caffè ci ha portati subito dentro l'Aula Magna del Lanfranco, ancora vuota ma per poco. Nel giro di cinque minuti, infatti, un vociare educato e controllato, volti di ragazze e ragazzi che ci hanno salutato sedendosi - come sempre accade - prima nelle ultime sedie, quelle dietro perchè, si sà, quelle davanti scottano sempre quando si fa lezione, e poi riempirle poco a poco man mano che arrivavano gli ultimi di loro.

    Dalle 9 alle 11 ne avremmo incontrati 45, le classi 3aE e 3aB con Sandra e Nausica prof che li hanno "tenuti ordinati" seppur questo non sia stato necessario perchè quì al Lanfranco abbiamo sempre a che fare con studenti responsabili e seri!  Dalle 11 alle 13 i quarantaquattro studenti che hanno ascoltato la lezione di Cinzia e la mia testimonianza - invece - appartenevano alle classi 3aA e 3aF. Sedute tra di loro c'era la presenza di chi in classe - prima di questo nostro incontro - li ha introdotti in questo argomento così complesso qual'è IL TERRORISMO ed ha anticipato pezzi di storia della STRAGE DI BOLOGNA: Simona Ansaloni ed Anna Chiaro, le loro professoresse.

    Il lavoro di Cinzia, docente di storia che conosce ed insegna da molti anni le ragioni ed il contenuto di questo progetto "Educare attraverso i luoghi", non è mai semplice ma quando davanti a lei siedono ragazze e ragazzi che le fanno sentire il loro coinvolgimento nelle storie e nella storia che racconta, le difficoltà e la stanchezza diventano più lievi e la voglia di comunicare cose interessanti diventa di primaria importanza. La strage del 2 agosto 1980, gli antefatti e quello che ne è seguito, storie di uomini e donne vittime ma anche quelle dei colpevoli, le malefatte di personaggi influenti nelle nostre Istituzioni diventano - nella lezione di Cinzia - un racconto che ti tiene lì, ti invoglia a saperne di più ed allora loro, gli studenti, chiedono, vogliono sapere, si impressionano e si stupiscono quando le parole della nostra prof affrontano argomenti scabri ed assurdi, ingiustificabili ed insostenibili! Lei sa ottenere la loro partecipazione all'ascolto, li attrae quasi fosse una calamita e per me, in quei momenti appartato e silenzioso, che sono testimone di tutto questo, ogni minuto di ascolto diventa tempo che dedico anche alla mia crescita personale. Anche a 75 anni si continua a "studiare"!

   Agli studenti delle quattro classi del Lanfranco, dopo la lezione di storia di Cinzia ho portato la mia testimonianza. Ho osservato, percepito, apprezzato il loro ascolto, la loro attenzione, il loro aiuto silenzioso quando il racconto arriva in quei particolari dove l'emozione tende a prendere il sopravvento sulla parola. Raccontare cosa vidi e cosa riuscii a fare, parlare di tanta gente che con semplicità offrì il meglio di sè, ricordare con riconoscimento infinita l'opera di Vigili del Fuoco, medici, infermieri, responsabili del soccorso, rievocare strade e luoghi dove transitavo con quel triste carico di corpi immobili su quel "37" che non abbandonerà più i miei ricordi mentre intorno a me si reagiva con affetto e con fermezza ad una incredibile ed ingiusta violenza mi è stato possibile solo perchè chi mi ascoltava l'ho sentito partecipe, rispettoso, affettuoso.


    E quando tutto finisce ed arriva il momento del commiato, quando accade che loro, studentesse e studenti, ti si fanno intorno, salutano e ringraziano Cinzia, salutano e ringraziano me, non se ne vanno, rimangono vicini e ti parlano, chiedono, vogliono capire i perchè di quel giorno e le ragioni dei comportamenti di chi era lì, ti dicono come si sarebbero sentiti loro e come è stato possibile una reazione così collettiva e convinta è in quel momento che da una di loro, ragazza anonima come anonimi erano i tanti ragazzi di quel lontano sabato, arriva quell'affermazione che lascia un segno in questo nostro incontro: "volevano impedirci di essere quello che noi vogliamo essere".

    Grazie Lanfranco!

Nessun commento:

Posta un commento

BOMBE E SILENZI

 A chi giova aprire un'altro fronte di guerra? Perché Israele non viene fermato in questa sua furibonda, criminale, assurda, ingiusta co...