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mercoledì 26 marzo 2025

I NOBILI DI REGGIO SCESI A BOLOGNA...

   Dalle loro carrozze - ferroviarie, non Reali! - ci hanno raggiunti stamattina, davanti a quel binario numero uno dove abitualmente li accogliamo tutti, i diciotto studenti della 5aC dell'Istituto "Nobili" di Reggio Emilia. Tutti studenti maschi che studiano "meccatronica" nel loro Tecnico e che a Bologna sono arrivati accompagnati da Francesca e Nicola, insegnante di Italiano-storia lei e di matematica lui.

   Come già hanno fatto altri loro colleghi di altre classi, in altre giornate d'incontro, hanno raggiunto Rossella Ropa (docente di storia) ed il sottoscritto (testimone) per approfondire una tematica appena sfiorata nel corso del loro anno scolastico. L'argomento "fascismo" rientra nelle materie con cui chiuderanno questo ciclo dei loro studi ma conoscere meglio, approfondire quello che accadde tra gli anni '60 ed '80 del secolo scorso, quel periodo volgarmente conosciuto come gli anni del terrorismo, delle stragi, i cosiddetti "anni di piombo", richiedeva un momento di studio e riflessione con noi che da anni portiamo questa tematica in tutte le scuole ed in particolare portiamo quella triste storia della strage alla stazione di Bologna avvenuta il 2 agosto 1980.

   Ed allora è importante per questi giovani ascoltare la ricostruzione dettagliata di quegli anni che non furono solo anni segnati dal sangue e dalle sofferenze delle vittime ma furono anche anni di grandi lotte, di movimenti giovanili e delle richieste di maggior diritti e spazi di partecipazione alle scelte democratiche di questo nostro paese. E chi meglio di Rossella, oggi, poteva aiutare loro a capirli quegli anni, ascoltandone la ricostruzione ed imparando dalle sue spiegazioni quanto sia difficile un percorso istituzionale quando forze oscure, elementi eversivi e progetti reazionari intervengono per interromperlo?

   La storia dell'attentato che provocò 85 vittime e 216 feriti è questo. Ci parla di storie di persone e storia di un paese divenuto luogo di scontro per bande neofasciste finanziate e protette da parti di questo stesso Stato con l'obiettivo di far fallire quei sogni di costruire una società più giusta, più democratica, più partecipata e soprattutto una società che si avvalesse del contributo di tutti i suoi settori a partire da quelli che la costruiscono giorno dopo giorno con il sudore del loro lavoro e con l'intelligenza di chi studia e fa cultura.

   Rossella Ropa davanti a quel muro giallo e poi di fronte a quella grande lastra di marmo che contiene nomi e numeri ed ancora mostrando targhe di ottone che ricordano donne ed uomini, bambine e ragazzi che non sono più tra noi ed un vecchio orologio fermo alle 10.25, ha impresso nella memoria dei giovani di Reggio Emilia la cronaca di una strage che è proseguita nella grande sala del Comune allorquando ha completato la sua lezione facendo nomi e illustrando i particolari di coloro che quella strage la pensarono e la compirono.  E i diciotto studenti seduti davanti a lei hanno capito il significato di una azione eversiva ed hanno anche afferrato l'importanza di non chiudere quella storia finchè verità e giustizia non saranno valori acquisiti fino in fondo, cosa che ora non è!

   Anche le nostre testimonianze continuano ad avere un ruolo importante in questi incontri perchè ascoltare dalla voce di chi quel sabato 2 agosto 1980 era in Stazione, vide cosa accadde, è un momento di ritorno al passato che comporta ricordi ed emozioni, il racconto di cosa si è potuto fare e di cosa si è visto fare, da se stessi e da tanti altri. Ancora una volta ho ricordato le vicende di quel mio caro autobus della linea 37 con cui ho accompagnato corpi senza vita, per ore ed ore. Ancora una volta ho ricordato ai giovani che mi stavano ascoltando cosa fecero tante persone che soccorsero chi aveva subito quel tragico attentato, come lo seppero fare, come si prodigarono i professionisti ed i volontari, come una intera città si riunì intorno al suo dolore ed alle sofferenze della gente bolognese e di altre vicine e lontane realtà. 

Gli studenti del Nobili hanno ascoltato tutto, da Rossella e da me, hanno rivolto domande, a Rossella ed a me e la loro mente si è aperta ad un pezzo della nostra storia che andava aggiunto. Ora, nella loro classe, saranno le/gli insegnanti a proseguire questo percorso del "sapere" di cui hanno bisogno, come studenti ma - ancor più - come cittadini che si apprestano a partecipare (si spera attivamente!) al lungo cammino che li aspetta nella Società. Con qualche conoscenza in più e con qualche valore in più....

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