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lunedì 11 novembre 2024

PER DIRE ANCORA NO AL FASCISMO!

   Una sala gremita di persone  ha fatto da testimone alla presentazione del libro "Linea 37", sabato scorso ad Ozzano Emilia.

   A volere questo appuntamento è stata Antonella Colombi, già narratrice del "Cantiere 2 agosto" ed attiva sostenitrice di tante iniziative legate all'arricchimento culturale che ne deriva dal far conoscere i libri, ed alla locale sezione dell'Anpi che a Ozzano si fa frequentemente promotore di incontri ognuno dei quali è sempre affine alla divulgazione dei valori di Pace ed antifascismo.

   Il libro, scritto recentemente da Fabio Franci, vuole essere - nelle intenzioni del suo autore - un ricordo, la memoria trasformata in parole, di quanto accadde a Bologna il 2 agosto 1980 ma raccontata attraverso il protagonismo non di persone ma di oggetti che quel giorno furono testimoni diretti di quella indimenticabile tragedia che fù la strage alla stazione avvenuta alle 10.25 e che causò 85 vittime ed oltre 200 feriti. Ed infatti il libro ci fa conoscere i momenti drammatici di quel giorno attraverso gli "occhi" di un autobus, di un quadro, di un taxi e di un orologio le cui lancette sono perennemente ferme all'orario in cui avvenne lo scoppio della bomba.

   "Linea 37", il titolo del libro, è riferito direttamente a quell'autobus usato per accompagnare per l'ultima volta i corpi delle vittime agli obitori cittadini ma che fino a qualche minuto prima della strage faceva servizio sulla linea 37 del trasporto pubblico della città di Bologna.

                                        
A presentare, moderare, leggere brani del libro ed arricchire di testimonianze la serata c'erano - oltre all'autore Fabio Franci - la storica Cinzia Venturoli, la vice-presidente dell'Associazione tra i Famigliari delle vittime Sonia Zanotti che quel giorno rimase gravemente ferita nello scoppio della bomba, Antonella Colombi che ha creato una atmosfera di grande condivisione leggendo alcune pagine del libro ed il sottoscritto in qualità di ex autista di quell'autobus del quale ho cercato di parlare trasmettendo in coloro che ascoltavano il significato di quel gesto e l'emozione che ancora si risveglia in noi pensando a quel giorno.

   E' stato un pomeriggio all'insegna di un impegno che continua a ricordare fatti e personaggi ancora determinati a voler far riemergere la violenza fascista nel nostro paese attraverso il terrore ed è stato un messaggio che - tutti - abbiamo lanciato con forza anche per aiutare quei 20 ragazze e ragazzi dell'Arciragazzi che da Bolzano, Trento e dalle valli altoatesine hanno voluto approfittare della presentazione di questo libro per venire fin quì ad ascoltare "la storia" e le storie, soprattutto grazie al prezioso ed insostituibile apporto culturale che la presenza di Cinzia Venturoli è sempre in grado di portare. A loro abbiamo anche aperto una riflessione su ciò che può fare una comunità di persone che, di fronte ad una tale violenza, reagisce e compie il proprio dovere umano e civico.

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   La giornata - è importante ricordarlo - era iniziata nella città di Bologna, proprio davanti a quella interminabile sequenza di fotografie che ricordano il sacrificio di tanti partigiani, fotografie che da decenni "ornano" il muro del Palazzo Comunale e che sabato mattina sono diventate il luogo davanti al quale si sono raccolte molte centinaia di donne, uomini, giovani e persone dai capelli bianchi. Una presenza, un presidio organizzato dall'Anpi cittadino per rispondere alla provocazione dei gruppuscoli neo-fascisti di Casa Pound ai quali è stata immotivatamente concessa dal Prefetto l'autorizzazione a tenere - a pochi passi dalla stazione ed a pochi passi da quelle lapidi che ricordano il vile attentato del 2 agosto 1980 - uno dei loro raduni dando così spazio al rischio (poi realizzatosi) di gravi incidenti e scontri con le forze dell'ordine.

              (nella foto Paolo Lambertini, vice presidente Ass. Famigliari  Vittime 2 agosto)

   Quella nostra presenza non li ha fermati, non ne ha impedito il raduno ma è ugualmente importante essere stati lì, per ribadire che Bologna non si arrende e testimonia il suo essere città antifascista e partigiana!

1 commento:

  1. Casa Pound :il permesso della questura istituzioni in continuità del ventennio; la pretesa di riappacificazione alla Violante, la grande idea di Occhetto,la continuità di Veltroni e la pochezza attuale di dirigenti che avrebbero il compito di pretendere l' applicazione della costituzione il risultato è e rimarrà per non so quanto tempo la arroganza della casa pPound poind
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