L'incontro di ieri era atteso da tempo.
Lo attendeva la docente che li avrebbe incontrati e che gli avrebbe parlato di storia, lo attendevo io nelle vesti di testimone ma lo attendevano anche loro, i venti studenti della 4aC del Liceo Artistico "F. Arcangeli" di Bologna che ci hanno fatto visita per saperne qualcosa di più su uno degli atti più efferati della storia recente: la strage alla stazione avvenuta il 2 agosto 1980.
L'attendeva sicuramente quella studentessa che si è fatta avanti , nei mesi scorsi, per avanzare la richiesta ai professori di un incontro da realizzare nell'ambito del progetto "Educare attraverso i luoghi, Bologna e la strage del 2 agosto 1980". Quel suo impegno ha avuto il giusto riconoscimento e così, ieri 4 giugno 2024, tra le ore 10 e le 13.40 siamo stati insieme, noi e loro, per ricordare una giornata dolorosa, indimenticabile ed anche importante da trasmettere a questi studenti, nati tanti anni dopo ma che hanno il diritto di sapere, conoscere quella storia per poter contribuire anche loro - riparlandone in classe o facendosi promotori di qualsiasi altra iniziativa - a mantenere viva la memoria sulla strage.
CINZIA VENTUROLI - la nostra immancabile docente di storia - accostandosi a quel muro giallo della stazione di Bologna che delimita l'area coinvolta dallo scoppio della bomba depositata nella sala d'aspetto di seconda classe, circondata da ragazze e ragazzi e dalle loro tre prof.sse, vicino a quel grande squarcio ed alle targhe messe lì come monito affinchè i giovani capiscano l'importanza dei valori di pace e convivenza e poi spostandosi all'interno della sala stessa, dove altri punti di memoria hanno raccolto gli sguardi interessati degli studenti, ha spiegato loro -con pazienza e con le parole giuste sempre da rivolgere a chi è "digiuno" di argomenti complessi come quello di cui avremmo parlato - come avvenne la strage, in quale contesto storico e politico avvenne quell'attentato e chi lo commise.
Dalla sue parole i giovani dell'Arcangeli hanno appreso un pezzo di storia del nostro paese (oltre che della nostra città), una storia finita tragicamente in quel massacro che costò la vita a 85 persone ed il ferimento di altri 216 ma anche un pezzo di storia che ebbe al centro possenti lotte di lavoratori e di studenti, la richiesta di riforme, la voglia di essere protagonisti di un cambiamento sentito come non più rinviabile, l'esigenza di avere più spazi di democrazia e di partecipazione alle grandi scelte di un paese.
Contro tutto questo si mobilitarono organizzazioni neofasciste, pezzi dello Stato e personaggi con alte responsabilità nei servizi e negli apparati che dovrebbero invece stare dalla parte del cittadino. Cinzia lo ha spiegato in un modo chiaro e coinvolgente e che le sue parole siano state efficaci lo si poteva notare dal silenzio e dall'interessamento che sempre ha qualificato il comportamento di studenti e studentesse!
E poi è toccato a me raccontare loro i ricordi di una giornata di risposta, una giornata dove dolore e rabbia erano sentimenti comuni ma con il dolore trasformato nella forza di reagire, di aiutare, di rispondere con mille gesti di umana solidarietà a quel tentativo di mettere paura, sconfiggere una città ed un paese per poi determinare scelte autoritarie, anticostituzionali e liberticide. Ho provato, con il mio racconto di ex autista di un autobus della linea 37 che servì ad accompagnare corpi senza vita in quel loro ultimo viaggio, a far entrare nella mente e nel cuore di ragazze e ragazzi in ascolto come la semplicità di tanta gente seppe trasformarsi in mille gesti di soccorso, di conforto, di risposta. Quello che accadde quel giorno deve trovare il posto giusto anche nel loro pensare, nel loro comportarsi, nel loro credere in valori che saranno determinanti per la loro crescita, per il loro futuro.
Credo molto nell'importanza di tutto questo. Ci credo talmente tanto che di questo mio modo di esporre ricordi e momenti di quella giornata ne fanno parte anche gli istanti di emozione perchè quel giorno è sempre quì, non lo si può e non lo si deve dimenticare!
Studentesse e studenti dell'Arcangeli usciranno da quel loro Istituto con una preparazione artistica, forse il loro futuro lavorativo e culturale. Usciranno preparati ad affrontare anche le incognite di un presente non sempre luminoso.
Oggi, però, seppur con capacità, responsabilità e conoscenze diverse - Cinzia in questo non teme paragoni! - io e la prof Venturoli abbiamo cercato di aggiungere nelle loro menti anche altri concetti, altri spunti di interesse, cercando di rispondere in modo coerente anche alle loro domande dal sapore...politico. Quella politica in cui i giovani credono troppo poco ma che non possono esimersi dal sentirsene coinvolti, dal momento che si mescolerà ai loro progetti di vita, inevitabilmente.
Tra un giorno sia loro che noi saremo giunti in fondo a questo lungo anno scolastico. La fatica si somma anche alle soddisfazioni, le soddisfazioni di stare tra giovani che -con poche eccezioni- ci lasciano un buon ricordo e tante speranze.
Quindi, un grazie a tutta la 4aC dell'Arcangeli, alle loro prof ed un grazie di cuore, speciale, a Valentina, quella studentessa da cui è sorto questo nostro incontro!
Ti leggo mentre sono seduta al tavolino di un bar. Sono stata dalla mia mamma, ho letto per lei e ora mi regalo questi cinque minuti di lettura. E mentre ti leggo, gli occhi diventano lucidi e sale il magone. Non sai quanto avrei voluto essere lì con voi ieri, ad ascoltare Cinzia dalla quale ho sempre da imparare, ad ascoltare te che riesci sempre ad emozionarmi anche solo con un sorriso (ma quanto bene ti voglio?!) e avrei voluto vedere i ragazzi, osservarli, cogliere emozioni e interesse per una storia che non conoscevano. E più di tutto avrei voluto vedere in quel contesto la mia Valentina per capire se il lavoro di memoria che abbiamo fatto noi in famiglia è servito a qualcosa. Grazie per il vostro instancabile lavoro. Antonella
RispondiEliminaÈ servito, è servito, cara Antonella, quel vostro lavoro di genitori che avete portato avanti con le vostre figlie. Con Valentina c'è stata la conferma dei valori che trasmettete e che lei ha tradotto in pratica, realizzando l'incontro con noi. Ci ha creduto fino in fondo!
EliminaTi abbraccio con tantissimo affetto, amica mia carissima.