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sabato 1 giugno 2024

STUDENTI NUOVI....DA NOVI

   

    Sembra che l'autista del loro pullman si sia perso per le strade che portano alla stazione di Bologna ma alla fine è riuscito a scaricarceli davanti all'ingresso ed è così che  poco prima delle 10 di ieri mattina - venerdì 31 maggio - ce li siamo  visti arrivare dove Rossella Ropa  - sempre pronta nel suo ruolo di docente di storia contemporanea - ed io  li stavamo aspettando:  accanto allo squarcio nel muro della sala d'aspetto che fronteggia il binario numero uno.

    Erano in 41, ragazze e ragazzi delle classi  3aA e 3aB dell'I.C. "Gasparini" di Novi di Modena accompagnati da Vanna e Concetta, le loro insegnanti che in classe hanno anche avuto la responsabilità di aiutarli a capire il perchè di questa visita, dando loro almeno i più importanti riferimenti ed insegnamenti riguardo gli anni del  fascismo e del terrorismo, instillando nelle loro menti quell'interesse e quella curiosità che li avrebbe accompagnati per tutto il tempo che sono stati con noi.

    Forse ancora un pò euforici per il viaggio sicuramente fatto scherzando e non sentendosi chiusi nelle loro classi, hanno così ascoltato Rossella quando li ha invitati a seguire con attenzione il racconto di come avvenne la strage alla stazione, quel sabato 2 agosto del 1980. Da lei hanno  imparato i particolari che portarono a quel vile attentato: chi mise la bomba, a quali organizzazioni appartenevano, chi li protesse, quante vittime provocò l'esplosione della bomba, le storie di alcune di loro ed ancora un accenno ai processi, alle condanne ed anche lo stato di libertà di cui godono ora questi assassini condannati a pene pesanti ma non scontate interamente, come sarebbe giusto fosse!

    Hanno potuto vedere i luoghi simbolo di quella strage: lo squarcio che ricorda l'esplosione, quell'intera parte dell'edificio che contiene la sala d'aspetto ora ricostruita ma diversa per quel suo colore giallo che la distingue dal resto, le lapidi, il punto dove avvenne lo scoppio, un quadro scheggiato dall'esplosione, un orologio fermo alle 10.25, qualche monumento a ricordo delle vittime....   


Poi è stata la mia volta, arrivati nella grande sala messaci a disposizione in Comune, il momento di portare a questi giovani la mia testimonianza di che cosa avvenne quel giorno in Stazione e nella città. I ricordi di tanta gente colpita dalla violenza ma pronta nella risposta, l'inarrestabile lavoro di tanti medici, vigili del fuoco, agenti delle forze dell'ordine, infermieri e poi taxisti, ferrovieri, muratori, operai ed impiegati, tramvieri, volontari di tutte le età, uomini e donne, tanti giovani, personale del Comune e di tanti altri uffici che misero in moto quell'assistenza rivolta a parenti e persone che cercavano e non trovavano altri parenti ed altre persone. La storia di quell'autobus della linea 37 diventato l'ultimo compagno di viaggio per corpi inermi e distrutti dalla barbarie di canaglie neofasciste. 

    In silenzio, con pazienza e forse anche con emozione sono stati con noi, fino a mezzogiorno, fin quando il loro appuntamento era destinato a finire per poter fare ritorno nella loro Novi, nel modenese. Troppo poco tempo ma speso nel modo giusto. Chiedere di più - a pochi giorni dalla fine di questo anno scolastico - forse sarebbe stato ingiusto anche se è vero che la complessità di questa materia di studio richiede tempi più lunghi ed una preparazione  antecedente ogni incontro. Ma questo è materia di riflessione per chi ha il non facile compito di programmare l'intero calendario che li porta da noi.

    Avendo già avuto l'opportunità di conoscere altri studenti di Novi mi aspettavo anche da questi ragazzi della 3aA e 3aB di lasciarci con la soddisfazione di portare a casa qualcosa di positivo, per noi e per loro. E' stato così e glie ne siamo grati!


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