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mercoledì 29 maggio 2024

LA FORZA DI UNA DONNA COMUNISTA: TERESA NOCE

 Teresa Noce. Un nome che probabilmente solo coloro che hanno il colore dei capelli ormai decisamente bianchi ricorda o conosce. Il nome di una donna che a scuola non si studia, che i giovani difficilmente avranno ascoltato, se non da qualche loro nonno oppure da qualche letterata  studiosa della storia e delle storie di personaggi che in essa hanno lasciato tracce importanti.


Teresa Noce, partigiana, comunista , eletta all'Assemblea Costituente, l'organo parlamentare da cui nacque la nostra Costituzione, dopo i tragici anni della Seconda Guerra Mondiale, del fascismo in Italia e della Resistenza che riportò questo paese alla democrazia.

 Donna, prima di tutto,  tenace e convinta assertrice delle idee marxiste, fu tra i fondatori del Partito Comunista d'Italia, antifascista fin dalla giovane età, fondatrice del giornale "Noi donne", combattente nella guerra civile spagnola e poi tra i "maquis", i partigiani francesi, e poi attiva militante nelle lotte operaie anche in questo paese dove si fermò per  qualche tempo fino alla sua cattura e  deportazione nei campi di concentramento di Ravensbruck, di Flossenbruck ed Holleischen dove  lavorò alla produzione di munizioni per le truppe naziste e dove - anche quì -  la sua tenacia di donna non arrendevole fece sì che  continuasse la battaglia contro il nazi-fascismo sabotando la produzione bellica: mettendo acqua nella polvere da sparo dei proiettili!

 E dopo la guerra la ritroviamo parlamentare del Pci per una decina di anni, fautrice di molte proposte di legge ma il suo nome è indissolubilmente legato alla  legge 26 agosto 1950 n° 860 per la "Tutela fisica ed economica delle lavoratrici madri"una disposizione che apriva la strada alle leggi di tutela del lavoro femminile e della parità tra uomini e donne che sarebbero state al centro delle lotte degli anni '60!

 Sposata con Luigi Longo dal cui matrimonio nacquero tre figli, si trovò al centro del conflitto politico che come donna visse anche all'interno del partito. Ebbe sempre il coraggio di rivendicare con forza  il suo essere donna...rivoluzionaria in quanto al centro di quella difficoltà che divenne battaglia politica e che la caratterizzò - come donna -   nel fare politica ma non all'ombra dei dirigenti  di sesso maschile! Con questa sua convinzione portò avanti idee e lotte interne nel partito e nel sindacato e proprio quì fu lei stessa, seguita da altri dirigenti, tra cui Giuseppe Di Vittorio, a farsi promotrice nel lontano 1954 della prima proposta di legge sul "salario minimo" ai lavoratori!

 Si allontanò dalla politica nel 1954 dopo l'amarezza con la quale subì  il sofferto e non voluto annullamento del matrimonio avvenuto in circostanze per lei colme di sofferenza e di delusione anche politica. Ma non si arrese mai, nelle sue convinzioni di donna comunista e lo rimarcò anche in uno dei suoi scritti sull'Unità del 13 ottobre 1955, quando fece pubblicare "Imparare a dire no!".

 Teresa noce morì a Bologna il 22 gennaio 1980. Dal 2013 le sue spoglie giacciono alla Certosa, nell'Ossario dei caduti partigiani.

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 Di lei, della sua storia, delle sue idee, delle sue battaglie se ne è parlato ieri a Budrio, alla libreria "Le tre stanze", in occasione della presentazione del romanzo "Estella" (era il suo nome di battaglia da partigiana) scritto da Valerio Varesi. Oltre all'autore erano presenti la storica Cinzia Venturoli, la Sindaca di Budrio Debora Badiali e - in collegamento video - l'ultimo dei figli di Teresa, Giuseppe Longo.

 E' stato un pomeriggio di emotiva partecipazione al ricordo di TERESA NOCE, una grande donna, ma è stato anche un momento importante per rafforzare la convinzione delle idee in cui ha creduto questa...rivoluzionaria professionale!

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