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venerdì 10 maggio 2024

UNA STORIA, UNA STRAGE Il 2 agosto 1980 anche per i giovani di San Secondo P.se

     Diventeranno, con molta probabilità, futuri ragionieri ma è probabile che qualcuno o qualcuna di loro si avventuri nella grande galassia delle lingue imparando e parlando le quali oggi è più probabile che tante porte chiuse si socchiudano, nell'ambito del lavoro ma anche nell'intento di avventurarsi in altri studi.

                                                 

     A chi mi riferisco? Mi riferisco alla trentina di studentesse e studenti arrivati mercoledì 8 maggio in stazione per dedicare la loro mattinata al progetto "Educare attraverso i luoghi", lezione di storia e testimonianza sul 2 agosto 1980. Erano le classi 5aA e 5aB dell'ITS "Galileo Galilei" di San Secondo Parmense e, a tenerli composti ed attenti - pur non essendocene la necessità in quanto si sono comportati da ragazzi veramente interessati alla materia - c'erano Maria Chiara, Ilaria, Cristina ed Enrica, le loro professoresse.

     Ed è sempre lì, su quel marciapiede che divide il muro giallo della sala d'aspetto della Stazione di Bologna dal binario numero uno, che ci siamo ritrovati di nuovo, con loro, ad ascoltare la nostra docente contemporanea, Rossella Ropa, armata come al solito di microfono ed altoparlante per coprire meglio i rumori di annunci e convogli di passaggio. Storia dell'attentato e degli esecutori, la lettura del contenuto di targhe e di lapidi, qualche ricordo di vittime e di soccorritori osservando ciò che lì è conservato, in quel luogo della memoria, come ad esempio un quadro scalfito dallo scoppio della bomba o un tratto di pavimento ruvido ed antico dove la bomba esplose mietendo 85 vittime e ferendo oltre duecento persone di ogni età e di ogni provenienza.

     Questa lunga primavera, fredda ed umida, sembra che mercoledì ci abbia voluto bene perchè sprazzi di sole tiepido hanno invogliato un po' di più il nostro piccolo corteo a percorrere il lungo portico di via Indipendenza, fino a giungere al Palazzo Comunale per poi salire quei lunghi scaloni che un tempo accoglievano lo scalpitìo dei cavalli dei Signori di Bologna.

     La testimonianza di quanto accadde quel sabato e che ho condiviso con questi giovani è stata seguita in silenzio e prestando attenzione ai particolari di un racconto che racchiude sempre in sè il ricordo di momenti tragici e che per il sottoscritto sono anche momenti di forte emozione. Quel pezzo della mia memoria racchiude un tratto della storia di gente che fu semplicemente umana e volenterosa di non lasciare soli donne ed uomini, giovani e fanciulli aiutandone il soccorso e portando affetto e rispetto per coloro che non ce la fecero e persero la vita in quella sala d'aspetto dove mani criminali decisero di scatenare l'inferno pur di dar corso ad un progetto criminale che voleva riportare questo paese ad un passato indegno di essere solamente auspicato! Neofascisti dei Nar in combutta con pezzi dello Stato, giovani fanatici protetti, finanziati ed aiutati da vecchi arnesi usciti indenni dal ventennio fascista e che questa Repubblica con troppa facilità ha inserito nei meccanismi delle Istituzioni, dando loro la possibilità di complottare, deviare, manipolare percorsi delicati nel funzionamento della nostra democrazia. Ed i particolari di gente che aiutò, mani che soccorsero scavando, confortando, soccorrendo, guidando autobus, medicando e rimanendo ore ed ore nelle sale chirurgiche mentra altri assicuravano con i loro comportamenti la risposta della città alla violenza fascista. Il mio racconto di una giornata indimenticabile perchè triste ma anche orgogliosa!

 
   Qualcuna e qualcuno di loro non si è distaccato subito da noi. L'uscita dalla grande sala al secondo piano del Palazzo del Podestà è stata lenta, ha dato tempo a chi lo voleva di salutare meglio Rossella ed anche me, dirci qualche parola che lascia sempre quel segno di un messaggio che è stato ascoltato e verrà elaborato per poterne fare a sua volta altri messaggi da portare ad altre persone. E' ciò che sta alla base di questo progetto: salvare e far proliferare la memoria sulla strage del 2 agosto, mettendo a buon fine l'ascolto di una lezione che non può e non deve iniziare e finire dentro una stanza!

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