L'anno scolastico 2023-24 si gode gli ultimi scampoli di vita ma gli incontri con gli studenti programmati nell'ambito dei progetti proposti e realizzati da Matteo Pasi e dall'Associazione Pereira, di cui ne è fondatore e responsabile, si sono conclusi ieri nell'Aula Magna - che poi era la palestra! - dell'IPSAS "Aldrovandi-Rubbiani", nella sede distaccata dell'Istituto che si trova in via P. Muratori 1 a Bologna.
Dico subito che è stato un buon incontro, gestito bene sia da Matteo Pasi che dalle prof Chiara (Buonfiglioli) e Marzia che nelle due classi incontrate - la 5aCM e la 5aDM - avevano rispettivamente portato a conoscenza degli studenti gli antefatti, le storie, i protagonisti, le operazioni criminali compiute, le complicità di organi dello Stato, le condanne e la ricerca della verità e della giustizia che fanno parte della lezione storica indispensabile ad avvicinare questi giovani a quel periodo della storia del nostro paese che ricorda gli anni del terrorismo e delle stragi neofasciste ovvero gli anni '60-'80 del secolo scorso. E la strage del 2 agosto 1980 avvenuta nella stazione di Bologna alle ore 10.25 di quel sabato riveste sempre una importanza particolare ed anche un impegno particolare, per noi e per loro, per la memoria e per il sostegno al fianco dell'"Associazione tra i Famigliari delle Vittime" e dei magistrati che continuano a battersi nelle aule dei tribunali, per arrivare a quella conoscenza completa dei fatti che ancora non c'è.
Erano una trentina di studenti - tutte ragazze ed un solo giovanotto - che in questo Istituto imparano gli elementi indispensabili ad occuparsi di "moda", indirizzo di studio che si auspica apri loro qualche prospettiva in campo occupazionale, nel loro prossimo futuro. Bella gioventù che con grande compostezza ci ha ascoltato, ha seguito il breve documentario introduttivo ed ha seguito il racconto che anch'io ho portato loro, con quella mia testimonianza su che cosa accadde quel giorno e come tanta gente della nostra città seppe reagire per rispondere ad un gesto vile e criminale e portare soccorso e conforto a tante persone colpite dallo scoppio della bomba collocata nella sala d'aspetto della stazione ferroviaria di Bologna. A loro ho parlato di un autobus della linea 37, usato per trasportare corpi senza vita nel loro ultimo viaggio, uno dei tanti modi per essere utili, fianco a fianco con coloro che scavavano, soccorrevano e tutti insieme rispondere - umanamente e politicamente - a quel gesto vigliacco che avrebbe voluto riportare indietro, nel buio della storia, una città ed un paese!
Due ore trascorse in fretta ma consapevolmente bene ed insieme, per dare forza alla memoria e ribadire l'impegno di tutti a non dimenticare, anche rendendosi responsabili di quei piccoli gesti che segneranno il nostro sostegno ai famigliari delle 85 vittime e dei 216 feriti, come ad esempio partecipare - tutti insieme - alla grande manifestazione che quest'anno ricorderà i 44 anni trascorsi da quel massacro di vite innocenti.
Al termine, sono usciti da quel salone con ordine ed in silenzio con, nei loro occhi, qualche segnale di partecipazione all'emozione che traspare sempre dal mio racconto. Poche parole ma il loro ringraziamento era segno che qualcosa rimarrà, di questo nostro incontro. Lo abbiamo apprezzato tutti ed io non dimentico quell'improvviso ritornare indietro di una di loro, Federica, che ha voluto uscire dall'incontro con una sua domanda che nascondeva un grande apprezzamento per quanto le era stato dato l'opportunità di ascoltare. Un gesto di affetto che non dimenticherò e che anche Matteo, Chiara, Marzia conserveranno a memoria di queste ore trascorse insieme.
Ora ci fermiamo per un po'. L'Associazione Pereira e Matteo metteranno presto in cantiere gli incontri per il prossimo anno scolastico. Loro si rivolgono ai ragazzi proponendo percorsi di studio sulle Mafie, le Droghe, il Riciclaggio ed altro ma, sempre, continueranno a proporre percorsi di conoscenza, studio ed incontri sulla Strage del 2 agosto 1980, la Strage di Bologna. Per questo sento il dovere di ringraziarli.
Così come è giusto che io ricordi l'impegno di tante professoresse e professori che sono state/i con noi, rimarcando l'impegno che abbiamo sentito tra tutte le studentesse e gli studenti incontrati fin quì. Ieri, alle Aldrovandi-Rubbiani, tutto questo si è ripetuto ed a questi giovani va il mio grande abbraccio per l'aiuto che ho "sentito" da loro, in ogni momento del mio racconto.
A presto!
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