Nulla di particolare da raccontare riguardo all'incontro che oggi c'è stato con gli studenti della 3aB e 3aD della Media "C. Colombo" di San Giorgio di Piano. Nulla di particolare se non il freddo piombatoci addosso e dopo che già stavamo facendo l'abitudine a temperature decisamente calde ed abbigliamenti decisamente estivi! Quella sosta davanti al binario uno della stazione si è fatta sentire e l'aria fredda era resa ancor più pungente dal passaggio veloce dei convogli in arrivo o in partenza.
Abbiamo comunque fatto tutti - più o meno - il nostro dovere, chi spiegando la storia della strage alla stazione - la nostra storica Rossella Ropa - chi ascoltandola ovvero i quarantasette studenti medi venuti da fuori Bologna ed accompagnati dalle loro professoresse ed anch'io che, una volta arrivati nella sala del Palazzo del Podestà, ho aperto la mia memoria per raccontare a questi giovani che cosa avvenne in stazione il 2 agosto 1980 e come si comportò la gente di fronte al massacro di vite umane, al ferimento di centinaia di altri ed alla necessità di portare soccorso e rispondere ad un atto terroristico pensato, organizzato ed attuato da neofascisti radicati fuori e dentro le nostre istituzioni, ben protetti ed aiutati nei modi più impensati affinchè le indagini corressero su altre piste anzichè quella che avrebbe portato a loro in tempi più favorevoli ad arrivare molto prima alle conoscenze del perchè di quella strage.
Il percorso è sempre uguale a quello di tanti altri incontri, ma cambiano i soggetti che vi partecipano e non tutti sono uguali, nelle reazioni e nella dimostrazione di interesse che di volta in volta ci aspettiamo. Abbiamo sempre di fronte piccoli pezzi della società nella quale viviamo e le diversità stanno anche nei comportamenti ma questo non preclude il nostro voler continuare a mescolarci con queste ragazze e questi ragazzi. Facciamo del nostro meglio - docenti e testimoni - per lasciare qualcosa, a volte resta di più e a volte di meno ma mi sento di dire che mai ce ne andiamo senza nulla perchè basta anche solo l'attenzione di una parte dei giovani che incontriamo ed abbiamo già raggiunto un buon risultato, per non dimenticare e per rilanciare il messaggio di aiuto a raccontare questa storia anche a chi il 2 agosto 1980 ancora non era nato.
I luoghi della memoria - nel nostro caso la stazione di Bologna - gli oggetti che la "raccontano" - un orologio, un quadro, un autobus, le lapidi, il fornello che segna il punto dove tutto ebbe inizio, uno squarcio nel muro - riportano con velocità e con chiarezza al giorno della bomba nella sala d'aspetto e farli osservare agli studenti che incontriamo è un metodo per accelerare il loro incontro con un pezzo di storia che sui loro libri di studio raramente troveranno. Questo è il senso degli incontri che facciamo, un lavoro di "squadra" che si avvale di docenti - Cinzia Venturoli e Rossella Ropa - e di testimoni coinvolti in quanto avvenne quel giorno in tempi e modi diversi. E nella squadra c'è il grande lavoro fin quì svolto dall'Associazione tra i Famigliari delle Vittime ed il costante sostegno - finanziario soprattutto - dell'Assemblea Legislativa Regionale dell'Emilia Romagna.
Non è nostra intenzione fermarci ed infatti, già domani, saremo con altri studenti, con altre scuole.....
Nessun commento:
Posta un commento