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sabato 16 marzo 2024

DENTRO E FUORI LE AULE: la storia itinerante del 2 agosto 1980

   Tredici, quattordici e quindici. Mercoledì, giovedì e venerdì, giorni di marzo, quasi una mezza settimana a spasso per aule e luoghi della memoria, ritrovando i ricordi di cose accadute poco meno di quarantaquattro anni orsono. 

    Quattro incontri ma con un piacevole imprevisto che ha fatto diventare cinque i momenti di condivisione della memoria sul 2 agosto 1980 che si sono succeduti in questi giorni e che mi hanno alquanto coinvolto, fisicamente ed emotivamente.

                                             

MERCOLEDI' 13 MARZO, ORE 9.00 -  I ventidue ragazzi della 3aA della Scuola Media "De Andrè" di Bologna, in stazione, con Rossella Ropa e con me. La lezione di storia fatta direttamente sul luogo dove la strage avvenne, accanto al muro che mostra segni di memoria ed un grande squarcio a ricordo di un criminale atto terroristico neofascista che causò 85 morti e 216 feriti e poi dentro, di fronte a quell'interminabile elenco di vittime ed a quel pezzo di pavimento dissestato che segna il punto dove la valigia con l'esplosivo fece crollare l'ala ovest della stazione di Bologna. 

    Noi e loro, studenti, professori e anche passanti che ascoltano. Come quel signore che ci seguiva, dentro e fuori e con il quale ho tessuto cortesemente un piccolo dialogo attraverso il quale mi ha confidato di essere grande amico di Tonino Braccia, uno dei feriti di quel giorno, quel giovane poliziotto che la violenza della bomba scaraventò sotto il treno fermo al binario uno e che si salvò solamente perchè smosse la sua immobilità grazie a poche gocce di acqua che scendevano sul suo volto da un tubo del treno rotto.


    E poi, come sempre, la mia testimonianza, ascoltata in silenzio, con attenzione ed emozione, la mia e la loro perchè quel racconto la risveglia sempre e crea quella empatia che si trasforma in abbracci e sguardi pieni di rispetto. Cose che non si dimenticano!


MERCOLEDI' 13 MARZO, ORE 14.00 - Sono gli studenti del Liceo Scientifico "Bassi-Burgatti" di Cento che arrivano in stazione. Ora, con me, c'è Cinzia Venturoli, docente di storia, anche di quella storia che continua a raccontare ai ragazzi perchè imparino che cosa fu la stagione degli attentati terroristici in Italia, gli anni delle stragi, dei neofascisti, delle organizzazioni criminali ma anche il racconto di un periodo della nostra storia fatto di grandi lotte e di grande partecipazione, di voglia di cambiamenti e di rivendicazione di più democrazia e che venne fermato da un criminale disegno ordito da parti dello Stato, da funzionari e apparati dei servizi, finanziato da faccendieri e da una loggia massonica -la P2- che puntava al crollo di questa nostra democrazia instillando terrore tra la popolazione attraverso attentati ed uccisioni materialmente affidati a gentaglia della galassia neofascista così prolifica in quegli anni '60-'70-80 nel nostro paese.

    Quaranta studenti della 5aU e 5aR, i loro professori, con noi per fare insieme quel pezzo di strada che ha riaperto la memoria sul 2 agosto 1980. La magnifica lezione di Cinzia, più che mai coinvolgente, la mia testimonianza per portare quei ricordi che avvicinano i ragazzi ad una giornata per loro impossibile da conoscere ma che i nostri ricordi contribuiscono a rendere meno lontana e sconosciuta, rendendo "vivo" un grave avvenimento, costato dolore e sangue ad una città ma anche ad un intero paese e che hanno il diritto di mettere tra i loro elementi di crescita personale oltre che di studio. 


GIOVEDI' 14 MARZO, ORE 10.30 - Scolari di una scuola elementare di Rastignano, la "Rita Levi Montalcini", a pochi chilometri da Bologna. La loro classe, le loro maestre. Diciotto, ognuna ed ognuno di loro dietro il proprio banco, ordinati ma....con una voglia matta di stare con noi, con Cinzia Venturoli e con me! Subissati da subito di una infinità di domande, su tutto, su storia, storie e.....su cosa ci faceva un autobus al centro di una strage! Ne sa qualcosa Cinzia su quanto sia difficile portare in porto il programmino che si era fatta per raccontare loro il 2 agosto 1980: un ordine di cose da dire che le è stato rovesciato da una infinità di domande, richieste, commenti, dubbi e...curiosità. Ma lei è brava, sa sempre come cavarsela, porta in giro nella storia questi giovani alunni e li trascina dolcemente dentro una grande tragedia, evitando loro l'aspetto drammatico di un racconto che giustamente debbono conoscere ma con le parole appropriate, quelle adatte alla loro età. E questo è ciò che ho anch'io provato di fare, facendoli "salire", questi alunni, in modo immaginario,  su quell'autobus della linea 37 e raccontando come si vive una giornata colma di dolore ma vissuta con la certezza di non essere da soli nel fare una cosa giusta, aiutando chi aveva bisogno e accompagnando persone senza vita, uno tra i tanti che hanno offerto solidarietà ed anche rivolta verso un gesto barbaro ed inumano.


    Potevamo già immaginare come sarebbe finito questo incontro. Loro, questi alunni, sono fatti così, non se ne vanno senza un ricordo ed il ricordo si materializza in quelle poche righe scritte su foglietti, diari, rubriche che mi hanno offerto affinchè lasciassi loro il mio nome. Tutto questo sotto gli occhi complici di Cinzia e delle maestre che sanno che da quell'aula si può uscire solo dopo aver fatto questo! E per fortuna che c'è qualche foto che fa restare anche a me il bel ricordo che conserverò di questo incontro.


VENERDI' 15 MARZO, ORE 9.00 - Di nuovo con Rossella Ropa, di nuovo con altre due classi della Scuola Media "De Andrè" di Bologna, altri quarantacinque studenti, i loro professori, ad ascoltarci. Una storia, tante storie, una testimonianza e tanti ricordi. Il tutto con quel clima di emozione che sempre segna i nostri incontri.

    E mentre il racconto di Rossella scorreva tra targhe, lapidi, muri e treni in transito ecco l'imprevisto! Un folto gruppo di altri studenti che prendono il nostro posto lì, accanto allo squarcio, sbirciano dentro, dal vetro osservano qualcosa mentre un loro prof parla senza che io capisca. Chi sono? Da dove vengono? Non resisto e glie lo chiedo. Mi dicono che vengono da Biella, sono appena scesi dal treno ed il loro programma li porterà da altra parte ma quella breve sosta diventa l'occasione per conoscerci ed è così che -dopo essermi presentato- mi chiedono di raccontare cosa accadde il 2 agosto 1980. Tutti intorno, quasi pressati l'un l'altro, mi ascoltano in quella ricostruzione che debbo fare velocemente (per non far attendere i "miei" studenti), è quasi un'altra testimonianza e la ascoltano con grande partecipazione. E quando arriva la fine non vogliono che ci lasciamo senza il ricordo di una foto. A testimonianza che la strage è un momento particolare della nostra storia che entra ed esce tra le classi di Bologna e, da oggi, anche di...Biella!

    Ed i ragazzi della "De Andrè"? Beh, il percorso riprende, in stazione e poi nella sala di Palazzo D'Accursio. Rossella finisce la sua lezione ed io la mia testimonianza. Sono le 12.30 e la stanchezza sta prendendo il sopravvento in molti di loro. Mi chiedo: ma non dovrebbero essere loro a mettere fuori tutta la loro energia, dando a noi...attempati una lezione di forza? Mah, vabbè non importa, sono stati bravi ugualmente, la sufficienza se la sono meritata!

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