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mercoledì 14 febbraio 2024

DALLA SCUOLA MEDIA "DOZZA" SUI LUOGHI DELLA MEMORIA....


     Scuole Medie, scuole difficili! Ma oggi è andato tutto bene e questo è ciò che conta.          
     Perché difficili? Perché accolgono gli studenti che appartengono ad una fascia d'età complicata: né giovani ma nemmeno vecchi, non più bambini ma non ancora giovani formati, non più in età di giochi infantili ma ancora senza quella formazione mentale e culturale grazie alla quale sono proiettati nella maturità.

      Eppure oggi i ragazzi della 3aD e 3aE della Scuola Media "Dozza" di Bologna sono stati all'altezza del compito che i loro professori gli hanno proposto: ascoltare la lezione di storia e la testimonianza su uno dei più gravi fatti che fanno parte della storia di Bologna : la strage del 2 agosto 1980.

      Erano 36,  con una preponderante presenza di studentesse attorniate da un buon numero di ragazzi e già a partire dall'ascolto della lezione impartita loro da Rossella Ropa là, in Stazione, accanto alle lapidi che ricordano uno dei più barbari attentati della nostra epoca, hanno dimostrato di saper comprendere la delicatezza dell'argomento.

      La storia della bomba, delle sue vittime, di chi la colloco' nella sala d'aspetto, di chi la pianifico' e di chi copri' l'azione criminale di esecutori e depistatori l'avevano ascoltata in classe dalla docente di storia Cinzia Venturoli ed oggi ne hanno avuto una ulteriore occasione di approfondimento ascoltando anche la mia testimonianza, la voce ed i ricordi di uno tra i tanti che quel giorno c'erano.

      Il 37, l'autobus con le lenzuola ai finestrini, quel suo triste andare avanti ed indietro accompagnando corpi senza vita, quelle mani che scavavano e che asciugavano ferite, altri autobus che si univano alle ambulanze per portare soccorso ai feriti, tanti gesti, poche parole, molta umanità ed una infinita solidarietà. Questa fu la Bologna che ho raccontato ai ragazzi della scuola media "Dozza", questa mattina.

      A volte qualcuno si stanca, c'è chi non afferra fino in fondo la difficoltà di un simile racconto, si distrae ed allora è giusto far capire loro che il rispetto per chi non c'è più passa attraverso la loro compostezza, il loro ascolto, il silenzio e la partecipazione a questa riproposizione della memoria sul 2 agosto 1980.

      Forse dovranno elaborare quanto hanno ascoltato. Qualcosa è certamente entrato in loro. Cresceranno ed avranno tempo ed altri momenti per approfondire e capire. Comunque ne è valsa la pena, anche oggi. 

3 commenti:

  1. Caro Agide , finché si trasmette alle giovani generazioni,il ricordo di tragici avvenimenti, è sempre un azione molto importante!!! Perché quel seme non resterà privo di effetti.
    Se a fare questo sono persone che tragicamente hanno vissuto quegli avvenimenti, il significato e l’effetto positivo si amplifica !
    L' auspicio è sempre quello , di dare continuità nel ricordare queste tragedie . Quello che fate voi oggi servirà anche a questo.
    Cari saluti
    Giorgio Laghi

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  2. Concordo con te, Giorgio. Vale la pena spendere un po' delle nostre energie per provarci ed è un dovere verso i giovani.

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  3. Spero tu abbia sempre la forza e il desiderio di condividere con noi vecchi, ma anche di più con la gente giovane le tue esperienze, difficilmente si possono dimenticare Pia

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IN MEMORIA DEL 2 AGOSTO 1980