Benefica "incursione", ieri ed oggi, degli studenti del Liceo "F.Alberghetti" di Imola, venuti a Bologna per capire meglio quanto è accaduto il 2 agosto 1980, visitando i luoghi ed i simboli della memoria della strage alla stazione ed ascoltando le ricostruzioni storiche degli eventi che precedettero e seguirono l'attentato ma anche il ricordo di quella giornata attraverso la testimonianza di chi quel giorno c'era e -per l'occasione- attraverso la mia voce.
Alle diciotto studentesse e studenti della 5aA incontrati ieri mattina si sono aggiunti i quarantasei componenti della 1aA e 1aC che oggi ci hanno raggiunti -prima alla Stazione di Bologna e poi dentro la grande sala che il Comune da tempo ha messo a nostra disposizione- per seguire la ricostruzione storica fatta da Rossella Ropa a cui ha fatto seguito il racconto di come io ho visto e vissuto quella giornata di ormai quarantaquattro anni fa.
La differenza di età tra i giovani di ieri e quelli di oggi non è stata di ostacolo alla loro attenzione e compostezza lungo tutto il tempo che sono rimasti con noi. Certo, non sempre è facile tenerli "fermi" per oltre tre ore, ascoltando argomenti, date, nomi di non facile comprensione per chi quel giorno non era ancora nato ed è quì che dobbiamo metterci noi stessi in gioco, con la pazienza, la tolleranza e la convinzione che il messaggio che vogliamo lanciare a loro passa solo se riusciamo a stabilire quel contatto umano che li spinge ad essere "curiosi di sapere" e di capire.
Credo che le parole di Rossella, il racconto dei fatti, le storie di persone che programmarono e commisero quel grave e criminale attentato e le storie delle persone che ne pagarono, con la vita e con la sofferenza, le conseguenze siano state molto efficaci e stimolanti. Ne è sempre uscita la voglia di rivolgerle qualche domanda in più, qualche precisazione, riflessioni e reazioni di sorpresa e di sconcerto. Già, perchè dire che chi ha commesso un simile massacro è libero è come metterli di fronte all'assurdo, all'insostenibile, a ciò che nessuno pensa debba accadere in una democrazia che onori fino in fondo le vittime di una tale ingiustizia.
Ancora una volta abbiamo constatato come siano encomiabili gli sforzi di quei professori che con il loro impegno aiutano i giovani a formare una loro coscienza civica ed umana, là dove non arrivano i programmi della scuola e dove è sempre più difficile recuperare un ritardo ormai endemico nella formazione culturale e nell'apprendimento di avvenimenti che appartengono alla nostra storia recente.
Rossella con la storia ed io con la mia testimonianza di vecchio autista di un autobus della linea 37 che portò via dall'inferno della stazione di Bologna una infinità di corpi devastati ed oltraggiati per ricomporli e ridar loro dignità ed affetto, l'affetto che per ore ed ore la gente di Bologna, le sue Istituzioni, il personale degli ospedali e l'impagabile opera di Vigili del Fuoco, militari e volontari seppe esprimere con mille gesti di aiuto, soccorso, solidarietà, interminabile volontà di dare una risposta sociale e politica.
Due buone giornate, da imolese tra imolesi! Grazie ragazze e ragazzi, grazie Gianluca, grazie Marianna e con voi grazie a tutte le vostre colleghe che hanno saputo ben rappresentare l'impegno di professori di questi studenti di Imola.
✊👏✊👏👏👏👏
RispondiElimina