Lavinia Fontana, chi era costei?
Lavinia fu una pittrice che visse a cavallo tra il 1500 ed il 1600, una tra le poche donne di quei tempi a diventare famosa in quella disciplina artistica in cui erano prevalentemente gli uomini ad essere ricercati per affidare loro opere grazie alle quali ottenere fama e...arricchirsi! Ma l'accuratezza con cui Lavinia riempiva le sue tele fece la differenza e le diede quella celebrità che l'ha resa una pittrice i cui quadri ancora oggi possono essere ammirati in molte gallerie e luoghi religiosi, a Bologna e non solo.
Lavinia fu una pittrice che visse a cavallo tra il 1500 ed il 1600, una tra le poche donne di quei tempi a diventare famosa in quella disciplina artistica in cui erano prevalentemente gli uomini ad essere ricercati per affidare loro opere grazie alle quali ottenere fama e...arricchirsi! Ma l'accuratezza con cui Lavinia riempiva le sue tele fece la differenza e le diede quella celebrità che l'ha resa una pittrice i cui quadri ancora oggi possono essere ammirati in molte gallerie e luoghi religiosi, a Bologna e non solo.
E forse è proprio per quella caratteristica di "accuratezza" nel fare le cose che a Bologna, in fondo a via D'Azeglio, qualcuno ha pensato bene di dedicare a Lavinia Fontana una scuola media, la scuola che martedì 1 aprile ha ospitato me e Rossella Ropa per ascoltare da noi un'altra storia più recente, quella della strage alla stazione del 2 agosto 1980.
Tra le 9 del mattino e le 13.45 siamo stati ospiti di due classi ovvero della 3aA e della 3aB. Diciannove più ventitrè, per un totale di 42 ragazze e ragazzi che si sono dimostrati meritevoli dell'impegno che richiede - da parte nostra e da parte loro - questo genere di lezione storica ed il successivo racconto dei ricordi di chi era in Stazione quel giorno.
Il materiale cartaceo, sonoro, video che a loro era stato fornito dalle nostre docenti e dall'Associazione tra i Famigliari delle Vittime della Strage affinchè potessero documentarsi ed approfondire in classe, con le loro professoresse, i risvolti storici di ciò che accadde nella seconda metà del secolo scorso, gli anni del terrorismo ma anche delle lotte partecipate e poi la risposta violenta di gruppi eversivi neofascisti con la criminale protezione di apparati e personaggi dello Stato, nella Media Lavinia Fontana sono stati studiati con attenzione ed interesse. Lo si è visto dalla compostezza, dal silenzio, dalla condivisione anche dei momenti più difficili che Rossella ed io abbiamo riscontrato in tutti loro nel corso degli incontri dentro le loro aule, quando si è trattato di recepire quella parte storica che li aiuta a capire cose non scritte nei libri di studio ed anche quei pezzi di memoria che solo chi fu testimone di ciò che accadde quel giorno, nella Bologna del sabato 2 agosto 1980, può portare loro.
La presenza rilassata e partecipe anche delle loro prof Mancuso e Lucidelli è stata la conferma che i loro ragazzi sono stati all'altezza del compito che avevano ricevuto e per noi la conferma che un così difficile argomento qual'è il massacro di 85 persone innocenti, la distruzione di un luogo-simbolo come la sala d'aspetto di una stazione ferroviaria e il ferimento di oltre 200 donne, uomini, giovani e bambini, può suscitare un grande interesse anche a studenti di un'età così critica come quella di chi frequenta una scuola media.
L'antica pittrice il cui nome è impresso all'ingresso della scuola in fondo a via D'Azeglio di Bologna può andare fiera di questi ragazzi. L'accuratezza che lei mise nel muovere il pennello e distribuire colori su una tela, questi ragazzi della 3aA e 3aB l'hanno messa nello studio di una strage avvenuta quasi 400 anni dopo. La storia continua, anche così!
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