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giovedì 24 aprile 2025

IL 2 AGOSTO, TRA NOVI E ROVERETO, NEI DINTORNI DI MODENA

    Novanta minuti all'andata ed altrettanti al ritorno. Una sveglia prematura quando fuori era ancora buio e poi qualche centinaio di chilometri percorsi tra strade di provincia, ponti da attraversare, rotonde e rettilinei, il verde della campagna in quel primo albeggiare, poche borgate da attraversare, una piacevole conversazione fitta di notizie, aggiornamenti, storie ed opinioni su questo progetto che ci porta vicini e lontani, nelle scuole, tra i banchi dei ragazzi.     


     E' così che è iniziata la giornata odierna della prof. Cinzia Venturoli e del testimone che l'ha accompagnata (io) nelle due sedi scolastiche della Scuola Media "R. Gasparini" di Novi e Rovereto di Modena dove professori e studenti ci stavano aspettando per ascoltare una lezione di storia ed il ricordo di una persona presente quel sabato 2 agosto 1980, il giorno della strage alla stazione di Bologna.

     Mentre nel plesso scolastico di Novi di Modena - precisamente nei locali della loro mensa - ci attendevano quarantacinque studentesse e studenti delle 3aA e 3aB, in compagnia della prof.ssa Vanna Scaltriti e di altri suoi cinque colleghe/i, nei locali della Media, che porta lo stesso nome e che ha sede a Rovereto di Modena,


l'incontro l'abbiamo avuto con altri quarantuno studenti, ragazze e ragazzi delle 3aE e 3aD coordinati da alcuni dei loro professori presenti durante l'intera durata del nostro stare insieme.

     Due ore per ogni incontro. Il tempo - necessario seppur striminzito - utile alla nostra docente di storia Cinzia Venturoli per ricordare ancora una volta come fu pensata, organizzata e compiuta la più grande strage del dopoguerra in Italia. La bravura di Cinzia le permette di trasmettere ciò che è essenziale, in così poco tempo (ma lei aveva già compiuto una "incursione didattica" su questo argomento nelle settimane scorse!), quelle nozioni che non possono essere disperse nella marea di cose che i ragazzi dovrebbero tenere a mente ma lo fa con quella convinzione e quella semplicità che ogni parola che esce dalle sue labbra viene incisa nella memoria di chi ascolta. Pura bravura!

     E dentro quelle stesse due ore deve entrare - e ce l'abbiamo fatta pure oggi - anche la testimonianza di chi ha accompagnato Cinzia per raccontare quanto rimane nella sua memoria rispetto ai fatti di quel lontano e tragico giorno. Sia al primo gruppo di studentesse e studenti che a quanti ci aspettavano a Rovereto (di Modena) ho quindi riproposto la mia testimonianza, dalla mia memoria sono usciti e tradotti in parole i suoni e le immagini di quel giorno, i gesti di solidarietà, il dolore condiviso e la risposta data con umanità e fermezza a quel vile gesto di violenza compiuto da neofascisti e intrallazzatori delle istituzioni che scelsero di tradire quel giuramento di fedeltà alla Costituzione che vincola i loro comportamenti e le loro responsabilità. Mentre Cinzia faceva scorrere parole ed immagini, dalla mia voce uscivano i ricordi di mani che soccorsero e di un autobus che vagava per le strade della città, portando con se ciò che restava delle spoglie e delle storie di tanta gente barbaramente finite sotto quelle macerie.   


      Quando tutto finisce e vedi i volti seri di ragazze e ragazzi, ne hai apprezzato il silenzio e l'attenzione durante la lezione e poi il racconto, ne osservi qualche segno di emozione non nascosto e ricevi quel ringraziamento - da loro e da chi li istruisce - che sempre la nostra docente - Cinzia - merita ma che si rivolge anche al testimone, allora comprendi che quel tempo rubato al sonno, quel vagare per pianure e città, quello sforzo di memoria e quella porzione di fatica aggiunta a quella che già c'è, ti ripaga e ti convince a continuare. 

     Quindi? Non siamo ancora alla fine di questo anno scolastico. Manca un mese o poco più e ancora tanti appuntamenti ci aspettano. Ancora tante Novi e tanti Rovereto da incontrare, altre lezioni e altre testimonianze, altra memoria da trasmettere. Sì, a volte le energie scarseggiano ma non sarebbe utile a nessuno venir meno a questo impegno assunto nei confronti dei nostri giovani.

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