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venerdì 19 aprile 2024

BUDRIO E MOLINELLA IN ASCOLTO DELLA STORIA . Una lezione di storia ed una testimonianza sul 2 agosto 1980

      Ci è bastato osservarli mentre arrivavano per capire che l'incontro sarebbe andato bene. Traspariva dai loro volti e dal loro comportamento quella pacatezza che rassicura, quel modo corretto ed elegante che ne denota gli istinti, quella curiosità e gentilezza che mette a proprio agio chi si appresta ad affrontarli per parlare di una materia "dura" seppur importante e di avvenimenti lontani dai loro tempi reali.

      Eppure, i circa settanta ragazze e ragazzi che alla spicciolata sono saliti e si sono seduti sulla gradinata dell'aula magna che ha ospitato loro e noi, ci hanno da subito dato questa convinzione e la convinzione si è trasformata nella realtà di un incontro che valeva la pena di fare.

      E' accaduto ieri, giovedì 18 aprile, tra le ore 9 e le ore 11, a Budrio e precisamente nell'aula magna della scuola media che ci ha ospitato e che ha visto affluire al proprio interno le quattro classi provenienti dal locale Liceo "G. Bruno". Per l'esattezza tre erano classi budriesi mentre la quarta arrivava dalla sede distaccata di Molinella. Tutte ragazze e ragazzi che frequentano la 5a e che presto si appresteranno al grande salto verso le facoltà universitarie.

      Era in programma il loro incontro con la storica Cinzia Venturoli a cui avrebbe fatto seguito l'ascolto della testimonianza del sottoscritto. Argomento: storia degli ultimi decenni del secolo scorso, i movimenti e le riforme, il terrorismo e le stragi con particolare riguardo alla strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980. Una lezione pienamente riuscita perchè nell'abbondante ora durante la quale la prof Venturoli  - aiutandosi con la proiezione di alcune slide - ha parlato a questi studenti non è volata una mosca ed io che ne avevo momentaneamente la possibilità ho ripetutamente scrutato i loro volti, i loro atteggiamenti e tutti mi indicavano un solo risultato: grande attenzione, coinvolgimento e partecipazione ed anche cenni di stupore e/o accondiscendenza quando Cinzia snocciolava temi di particolare interesse. 

      Noi che apparteniamo ad una epoca nella quale il fare politica, parteciparla e farlo con grande sentimento, ha sempre rappresentato un valore dal quale non riusciamo a staccarci, abbiamo sempre una curiosità ovvero quella di - come fa sempre Cinzia Venturoli all'inizio dei suoi incontri con i giovani - chiedere loro "ma voi che rapporto avete con la politica?"! A volte lo dicono ma sono più le volte che il silenzio è rotto solo da qualche smorfia, qualche gesto di disinteresse. Proprio quello da cui parte la nostra prof per dare inizio alla sua lezione di storia, quel racconto che parte da lontano e ci spiega anni di lotte, di voglia di partecipare, di diritti, di conquiste e poi di paura, di terrore, di uccisioni, violenze e stragi. 

       E quando il suo parlare affronta temi delicati come il rischio corso dalla nostra democrazia, dalle nostre istituzioni, i complotti e i tentativi di sovversione - anche violenta - di cui sono stati complici anche apparati dello Stato, il coinvolgimento di gruppi ed organizzazioni criminali orientati al ritorno di un nuovo fascismo nella vita di questa Repubblica fino ad essere capaci di pianificare ed eseguire stragi inaudite, con centinaia di morti e di feriti in un clima di grande riflusso che ha fermato quella stagione indimenticabile di vittorie civili e democratiche che videro protagonisti studenti, operai, donne ed uomini. 

      Mai una distrazione, mai un gesto di stanchezza. Casomai abbiamo notato nelle espressioni degli studenti il loro innegabile stupore quando Cinzia ha illustrato le contraddizioni di un paese che in alcune sue parti ha collaborato con terroristi, ne ha coperto le azioni, ne ha attutito le colpe sino a dar loro la possibilità di uscire da quelle carceri nelle quali non hanno scontato che poco del tempo previsto dalle condanne loro inflitte da legittimi tribunali in legittime, lunghissime ed estenuanti sedute processuali.

     E una volta finito lei (Cinzia Venturoli), è stata la volta del sottoscritto di provare a "portarli dentro" ad una giornata lontana - quel sabato 2 agosto 1980 - per aiutarli a capire la reazione di una città, della "sua" gente, delle sue istituzioni, dei suoi servizi, dell'umanità di tanti che si trasformò in soccorsi, aiuti, affetto, solidarietà, risposta sociale e politica. Il racconto di una giornata alla guida di un autobus della linea 37, per dare pace un'ultima volta a corpi offesi ed inermi, tra mani che scavavano, rabbia ed emozione, voglia di non farsi vincere e dare una risposta di fermezza e di grande democrazia come solo quella che viene dalla gente semplice può dare! Questo i giovani lo devono sapere, gli studenti di ieri lo dovevano sapere, per essere pure loro in condizioni di allargare la conoscenza di quei fatti ai loro amici, alle loro famiglie, per aiutarci a non dimenticare e per continuare ad essere protagonisti - tutti - di quella ricerca della verità e di quella giustizia ancora non del tutto raggiunte.

      Ce ne siamo andati da quell'aula magna con lentezza, quasi a non lasciarci, tenendoci stretti quegli ultimi scampoli di dialogo tra noi e loro, assaporando la contentezza di averli coinvolti - anche emotivamente - in un pezzo della nostra memoria che conserva momenti di dolore ma anche di orgoglio. Una magistrale lezione di storia, i ricordi di un testimone, l'esserci sentiti entrambi seguiti. Il sorriso intercorso tra me e Cinzia Venturoli nel lasciare Budrio era carico anche di questa consapevolezza.

2 commenti:

  1. Bellissimo articolo. E bravissimi ad essere “approdati” all’Istituto Giordano Bruno di Budrio. Emanuela

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  2. Sempre gentili le tue parole, grazie Emanuela

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