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martedì 26 marzo 2024

PROVE TECNICHE DI TRASMISSIONE...DELLA MEMORIA.

Quando quelli del Fermi....non si fermano!

E' quanto ho pensato dopo la mattinata di ieri , dopo aver trascorso alcune ore nella sede del loro plesso scolastico, a Bologna.....ma è meglio andar con ordine.

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     Qualche tempo fa fui contattato dalla prof.ssa Silvia Gruppioni che insegna agli studenti del Liceo Scientifico "E. Fermi" di Bologna e con la quale avevo già avuto occasione di collaborare nel periodo della pandemia Covid. Mi chiese se me la sentivo di andare nel suo Istituto ed incontrare i suoi studenti per parlare del 2 agosto 1980. Risposi che aderivo a questa proposta con vero piacere e fissammo la data dell'incontro anche se - per un imprevisto...non previsto - siamo stati costretti a ridefinire la data precedentemente stabilita.


     E ieri - lunedì 25 marzo - dalle ore 9 del mattino fino alle 11 mi sono ritrovato nella loro aula magna, in compagnia di 21 studentesse e studenti della 4aM (che quì studiano Scienze Applicate) e con  la prof. Gruppioni a fare da coordinatrice e guida per questo evento al quale i ragazzi tenevano molto.

     Seduto di fronte a loro, mi è stato spiegato che stanno preparando un loro progetto per ricordare la strage di Bologna. Un lavoro che verrà presentato il 9 maggio nel corso di una iniziativa che si terrà sempre nei locali del loro Liceo e che sarà il frutto di alcune interviste da loro filmate, elaborate e messe a disposizione quale prova del loro impegno per non dimenticare una data così importante per la nostra città. E tra le interviste hanno voluto che ci fosse anche quella che stavano per realizzare con me.

                                                                                

     Qualche minuto per aggiustare le inquadrature della loro attrezzatura di ripresa, per sistemare la giusta distanza del microfono, l'angolatura della telecamera e poi via,  è partita così una mattinata che si è rivelata veramente stimolante e di grande effetto, anche emotivo.        

     Uno di loro, al mio fianco, nelle vesti dell'intervistatore, mi ha chiesto di raccontare quel giorno di 44 anni orsono, i ricordi di quel sabato 2 agosto 1980. E così ho fatto, risvegliando momenti della mia memoria che hanno portato a loro conoscenza che cosa avvenne in stazione, come risposero le istituzioni, gli operatori del soccorso, la gente semplice di una città, l'operato di un autista alla guida di un autobus della linea 37, tra mani che scavavano e corpi senza vita da trasportare agli obitori, nel dolore di tanta gente e nei gesti di risposta a quel vile attentato che causò 85 vittime e 216 feriti. Due ore di memoria riaperta, di momenti di emozione capita e condivisa da loro, di ricordi incancellabili, di quella comunicazione tra di noi che rende importante aiutarli a conoscere una pagina di storia difficile ma indispensabile nella loro formazione culturale ed umana.
 

     Ma non hanno solo voluto chiedere - nelle domande che mi sono state rivolte - cose di quel giorno. Hanno voluto capire che cosa avevo alle mie spalle, come persona, come lavoratore, come giovane (allora lo ero!) interessato alla politica ed ai fatti e ne è nato un confronto che mi ha permesso di ritornare a quegli anni, gli anni '60-'70-'80, attraversati non solo dal piombo e dal sangue ma anche dal protagonismo di migliaia di persone che chiedevano diritti e partecipazione e lo facevano lottando, nelle scuole e nelle fabbriche, per le riforme e per condizioni di lavoro, studio e diritti sociali non più rinviabili. E' stato un utile modo per mettere vicini tra di loro i nostri diversi tempi: il mio ed il loro!

     Ora, non mi resta che attendere il frutto di quelle due ore trascorse insieme. Il 9 maggio arriverà in fretta ma non ho dubbi che sapranno fare il loro progetto, e lo faranno bene!

     E prima di accommiatarci, Silvia - brava prof ma anche cara amica - ha voluto portarmi a spasso per qualche corridoio fino ad arrivare di fronte ad una parete dove loro, i suoi ragazzi, hanno voluto testimoniare l'attaccamento al ricordo della strage di Bologna con un pannello sul quale hanno appeso ritagli di giornale, foto, QR code, frasi dette da qualche testimone, da rappresentanti dei famigliari delle vittime o da chi li aiuta insegnando loro quella storia. Brava prof, bravi ragazzi! 

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