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lunedì 12 febbraio 2024

VENTITRE' ALUNNI IN ASCOLTO DI UNA STORIA: IL 2 AGOSTO RACCONTATO IN CLASSE

      Letteralmente sommersi dalle loro domande e dalla loro inarrestabile curiosità! Questo è quanto è accaduta alla prof.  Cinzia Venturoli ed al sottoscritto questa mattina quando abbiamo incontrato gli alunni della 5aB  Elementare "Bianca Bizzi" che ci hanno accolto nella loro classe per ascoltare il racconto della strage di Bologna e la testimonianza di chi quel giorno era in Stazione.

      La scuola si trova a Imola, nel quartiere Pedagna, fa parte dell'Istituto Comprensivo 7 e l'invito ad incontrare i ragazzi ci è pervenuto qualche tempo fa dalla loro maestra, Silvia Donati, che questa mattina era ad attenderci per guidarci nella classe dove ci aspettavano 23 ragazze e ragazzi in "trepida" attesa di poter iniziare quel loro importante e stimolante....interrogatorio.

      Scaffali di libri, quaderni, carte e materiale didattico, tre file di banchi e due stretti corridoi tra di loro per lasciare spazio ai movimenti, due file di banchi doppi ed una dove sedevano alunni singoli, una lavagna elettronica e poi il saluto e la presentazione da parte di Silvia, brava maestra che ha reso possibile un incontro su una tematica non sempre facile da far capire ai ragazzi di questa età.

      Eppure, sorpresa, Cinzia ed io ci siamo trovati di fronte alunni che hanno sprigionato una tal mole di domande interessate ed approfondite -cosa che a volte nemmeno i "più grandi" di loro fanno!- che siamo rimasti basiti e quando la prof Venturoli ha più volte sussurrato "questi me li porto in Università" è la dimostrazione vera che la volontà di avvicinare i ragazzi a temi difficili e lontani nel tempo non ha ostacoli quando il corpo insegnante ci sa fare ed è deciso a farlo.

     Ha avuto il suo bel da fare Cinzia Venturoli, aiutata da un suo power-point veramente ben fatto con quelle parti ben evidenziate e colorate che invogliano alla lettura di passaggi importanti della sua lezione di storia, e questo perchè non c'è stato momento della sua interessantissima ricostruzione storica che non sia stata interrotta dalle domande e dalle considerazioni di questi scolari. Una vera sorpresa! La dimostrazione di come Silvia Donati abbia lavorato in classe per "tirarli su" ed aiutarli a capire concetti come fascismo, terrorismo, attentati, bombe e togliendo quella cappa di mistero anche tragico che a volte limita a noi la possibilità di parlar loro di morte e di dolore. 


 

      E quando è arrivato il momento della mia testimonianza mi hanno seguito passo dopo passo in un racconto che convive sempre con l'emozione perchè parlare di soccorsi, di feriti, di aiuti e di persone distrutte dentro e fuori, di tanta gente che seppe fare cose indimenticabili, di persone preparate ad intervenire e di altre che non vollero negarsi all'aiuto verso chi aveva bisogno è sempre un momento dove le parole vanno di pari passo con quel nodo alla gola che la memoria risveglia, sempre. Parlando di quell'autobus della linea 37 questi ragazzi hanno capito come può succedere che un mezzo così particolare diventi un'ambulanza prima e poi trasformarsi in colui che accompagnò nel loro ultimo viaggio decine e decine di poveri corpi. Le mie parole -così come quelle di Cinzia- sono state ascoltate in silenzio, con riguardo...

      Ci siamo lasciati con i saluti ma anche con tanti biglietti, quaderni ed agendine sulle quali hanno chiesto che venisse impresso il ricordo del nostro incontro: la mia firma, una dedica che mi trova sempre impacciato ma che lascio a loro con sempre tanto piacere.

      Grazie ragazzi! La vostra partecipazione è la cosa più bella che ci lasciate in ricordo di questo nostro incontro.




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