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mercoledì 17 gennaio 2024

CHE COS'E' LA CORTE INTERNAZIONALE DI GIUSTIZIA?

  Questo articolo è stato preso dalla newsletter della rivista "Internazionale/Medio Oriente" e spiega per grandi linee che cos'è e come funziona la "Corte Internazionale di Giustizia" che ha sede all'Aja e presso la quale si sta discutendo la denuncia per genocidio avanzata dal Sudafrica nei confronti di Israele dopo l'attacco militare nella striscia di Gaza e nei territori occupati di Cisgiordania.


Il tribunale 
La Corte internazionale di giustizia, che ha sede all’Aja, nei Paesi Bassi, è il principale organo giudiziario delle Nazioni Unite, si occupa delle dispute tra stati e fornisce pareri su questioni giuridiche internazionali. Istituita all’indomani della seconda guerra mondiale, nel giugno del 1945, è composta da quindici giudici eletti per un mandato di nove anni dall’assemblea generale e dal Consiglio di sicurezza dell’Onu. In questo caso Israele e Sudafrica hanno nominato un giudice aggiuntivo ciascuno. Le sue decisioni sono vincolanti per tutti gli stati che hanno firmato lo statuto delle Nazioni Unite, ma spesso non sono rispettate. 

Il genocidio
La convenzione adottata a Parigi il 9 dicembre 1948 da 153 paesi definisce il genocidio come “uno dei seguenti atti commessi con l’intenzione di distruggere, in tutto o in parte, un gruppo nazionale, etnico o religioso”. Questi atti comprendono l’uccisione dei componenti del gruppo, lesioni gravi alla loro integrità fisica o mentale, la distruzione delle loro condizioni di vita, il trasferimento forzato dei loro figli ad altri gruppi. 

L’accusa
In un documento di 84 pagine presentato alla Corte il 29 dicembre, il Sudafrica accusa Israele di violare la convenzione sul genocidio, di cui entrambi i paesi sono firmatari. In particolare sostiene che durante l’offensiva militare nella Striscia di Gaza lo stato ebraico è venuto meno “al suo obbligo di prevenire il genocidio” e “al suo obbligo di punire l’incitamento diretto e pubblico a commettere il genocidio”. 

Gli elementi
Il Sudafrica basa la sua accusa su due elementi. Il primo è la condotta di Israele, a sostegno del quale cita gli attacchi indiscriminati e sproporzionati contro le infrastrutture civili nella Striscia di Gaza e l’altissimo numero delle vittime. Il secondo è l’intenzionalità: nel documento è riportata una lunga lista di affermazioni di funzionari, politici e militari israeliani a favore dell’eliminazione dei palestinesi della Striscia di Gaza. 

 
Una protesta contro l’operazione militare israeliana nella Striscia di Gaza a Johannesburg, in Sudafrica, il 13 gennaio 2024. (Ihsaan Haffejee, Reuters/Contrasto)
Le richieste
Il Sudafrica ha chiesto alla Cig di agire con urgenza per impedire a Israele di compiere ulteriori crimini nella Striscia, usando “misure provvisorie”. Si tratta essenzialmente di un ordine di emergenza che può essere applicato anche prima dello svolgimento del caso e portare alla sospensione delle operazioni militari israeliane a Gaza, garantendo la conservazione delle prove relative al caso e lo svolgimento di missioni sul campo compiute da esperti internazionali.

Le reazioni 
Israele ha respinto le accuse sudafricane, definite “infondate”, e ha accusato Pretoria di collaborare con Hamas. Gli Stati Uniti hanno affermato di non aver “constatato atti che costituiscono un genocidio”. L’iniziativa sudafricana è appoggiata dall’Organizzazione della cooperazione islamica, composta da 57 paesi.

La difesa
Israele ha insistito sul fatto che la sua guerra nella Striscia di Gaza è un atto di legittima autodifesa e una risposta agli attacchi commessi da Hamas sul suo territorio il 7 ottobre. Ha inoltre ribadito di aver preso ogni precauzione per proteggere i civili.

I tempi
Le udienze si sono svolte l’11 e il 12 gennaio, con il Sudafrica che ha presentato l’accusa e Israele la difesa. La sentenza potrebbe arrivare tra mesi o anni. I procedimenti della Cig sono lunghi e complicati, comprendono presentazioni scritte seguite dalle arringhe dei legali che rappresentano gli stati. Ma i giudici potrebbero emettere nel giro di qualche settimana una misura provvisoria per fermare i bombardamenti nella Striscia di Gaza. In questo caso il Sudafrica non dovrebbe dimostrare che è in corso un genocidio, ma solo che la corte ha la giurisdizione sul caso. 

Conseguenze
Le sentenze della Cig sono definitive e non prevedono appello. Tuttavia la corte non ha gli strumenti per costringere i paesi a rispettare le sue decisioni. Una sentenza contro Israele sarebbe comunque dannosa per la sua reputazione e rappresenterebbe un importante precedente nel diritto internazionale.

  

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