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sabato 8 febbraio 2025

ANCHE UNO SCHERMO UNISCE.......

   Da molti anni l'Associazione Pereira lavora sul territorio bolognese e su quello  romagnolo per aiutare gli studenti delle scuole di ogni ordine e grado ad avvicinarsi a tematiche complesse e spesso al di fuori dei programmi didattici in arrivo dal Ministero. 

   Droghe, mafie, riciclaggio, gioco d'azzardo ma anche memoria e cittadinanza fanno parte del lavoro che i formatori ed i volontari di questa Associazione, nata nel 2010 su iniziativa di Matteo Pasi - suo attuale responsabile - insieme ad altri suoi collaboratori, portano nelle scuole organizzando lezioni che coinvolgono ormai migliaia di studenti, il tutto grazie anche all'apporto di docenti scolastici e dirigenti dei vari istituti. 

   Si avvale di giovani e del loro impegno ed io, con Matteo e la sua Associazione, cerco di dare la mia collaborazione finalizzata in particolare al racconto ed alla memoria che riguarda la strage di Bologna del 2 agosto 1980. Sono incontri con le classi che avvengono negli istituti , testimonianze che fanno seguito a lezioni attraverso le quali i formatori dell'Associazione hanno fornito importanti elementi di conoscenza agli studenti cosicchè, quando arriva il momento della mia testimonianza, sanno già di cosa si parlerà...pur non sapendo molto di come seppe reagire una città, la sua gente, a quel vile gesto di violenza che si concretizzò con l'esplosione di una bomba, l'uccisione di 85 innocenti ed il ferimento di oltre 200 persone.

   Gli incontri ai quali partecipo sono sempre diretti, a contatto con gli studenti, nelle loro classi ma capita anche - come ieri - che ci si deve vedere attraverso un collegamento online, via computer. Uno "stare insieme" più lontano, più freddo, molto più anonimo ma che comunque stabilisce un contatto e ci dà l'opportunità di aiutare i giovani in ascolto, di raccontar loro ciò che accadde quel giorno di quarantaquattro anni fa, a Bologna, nella stazione, alle ore 10.25 di un sabato caldo ed affollato.

   Ieri, tra le 10.30 e le 12.30, insieme ad una persona - Paolo Sacrati - dal cui racconto ancora una volta abbiamo potuto sentire il dolore, la sofferenza che chi, come lui,  fu vittima di quell'orrendo attentato neofascista ancora porta con se ed ancora ne paga le conseguenze, ho potuto portare la mia testimonianza di vecchio autista di un autobus della linea 37 che in quel 2 agosto 1980 aiutò a soccorrere, a riportare quell'umanità fatta di gesti piccoli ma importanti e che rimarranno nella memoria di tutti. Alle ragazze ed ai ragazzi della 5aB del Liceo "Da Vinci" di Casalecchio di Reno collegati con Matteo Pasi, con me e con Paolo Sacrati abbiamo portato i nostri ricordi, abbiamo raccontato storie di vittime e di colpevoli, la storia di una Associazione tra i famigliari, di processi e di progetti di vita infranti e di programmi stragisti voluti, organizzati e compiuti dai terroristi dei NAR con la complicità di personaggi appartenenti ad apparati del nostro Stato!

   Raccontare dietro uno schermo non è la stessa cosa che raccontare mescolandosi a loro, ai nostri giovani. Eppure, dal loro silenzio, da qualche loro domanda abbiamo ancora una volta avuto la certezza che qualcosa entra in loro, schioda l'indifferenza che questo nostro tempo instilla nelle loro menti. Le tecnologie e le idee oggi diffuse da chi ne ha tutto l'interesse diventano "armi di distrazione di massa" ed anche un incontro come quello di ieri serve a incrinarne l'impianto culturale, rompere il silenzio e l'indifferenza. 

   Matteo, Paolo ed io abbiamo provato a fare ciò che sentiamo come un dovere umano e civile. Il ricordo della strage di Bologna merita questo nostro impegno, questa nostra insistenza nel coinvolgere chi non c'era quel giorno ma che anche attraverso uno schermo di computer può diventare un momento di condivisione per continuare insieme a mantenere viva la memoria e continuare a rivendicare il diritto alla conoscenza dei fatti ed ottenere quella giustizia che ancora non c'è.

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